Delitto Avetrana, chiesto ergastolo
per Cosima e Sabrina. 9 anni a Misseri

Bari - ''È stato il processo delle menzogne ed è anche giusto che coloro che hanno detto tutte queste menzogne paghino per quello che hanno detto'', commenta in serata Concetta Serrano, madre di Sarah Scazzi, in merito alle richieste della Procura per l'omicidio della figlia.
Per Cosima Serrano e Sabrina Misseri i Pm chiedono l’ergastolo con l’accusa di sequestro di persona e concorso in omicidio quali autrici del delitto avvenuto il 26 agosto 2010 ad Avetrana. Nove, invece, gli anni di pena chiesti per Michele Misseri, otto per suo fratello e suo nipote, rei di aver soppresso il cadavere gettandolo in un pozzo in contrada Mosca.
Sono da poco passate le 18 quando il Pm Buccoliero fa detonare in aula le proprie conclusioni, al termine della requisitoria nel processo davanti alla Corte di Cassazione: "Siamo stati costretti ad avanzare alla Corte queste richieste di condanna" , scandisce, precisando che, secondo le ricostruzioni della dinamica, l’uccisione sarebbe durata dai 3 ai 5 minuti. “E Sarah Scazzi ha avuto la possibilità di capire in quei 3-5 minuti che stava morendo per mano di chi diceva di volerle bene”, attacca, “in quei 3-5 minuti nessuna delle due donne ha avuto un momento di resipiscenza per dire: 'Che cosa stiamo facendo?’”.

Sabrina piange, Cosima e “Zio Michele” no. “Un delitto per motivi abietti”, lo definisce il procuratore aggiunto di Taranto, Pietro Argentino: davvero fu uno scatto d’ira a divampare quel pomeriggio? Un delitto d’”onore” le cui faville erano tutte nel racconto fatto dalla quindicenne al fratello Claudio nel quale si descriveva il rifiuto di Ivano alle avances sessuali di Sabrina? Nemmeno le prime, forse, se si contano i 4500 sms che i due si scambiarono tra la primavera e l'estate dello stesso anno, alcuni dei quali letti dal Pm per avvalorare la tesi. Poi la fitta rete di bugie e contraddizioni a coprire il fattaccio.
"Avevo preparato Sabrina Misseri a questo epilogo processuale, almeno ci auguriamo solo nelle richieste della pubblica accusa”, dichiara ai giornalisti l'avvocato Nicola Marseglia, uno dei legali della ragazza, “d'altra parte la discussione prolungata dei pubblici ministeri lasciava presagire questa richiesta. Quindi nessuna sorpresa".
Per lei e sua madre, detenute a Taranto, la richiesta prevede anche l'isolamento diurno per sei mesi, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, quella legale e la decadenza dalla potestà genitoriale; a Misseri, pronto secondo questo filone, a stringere con loro un patto difensivo sin dallo stesso giorno e ad assumersi in toto la paternità del crimine, cambiando più volte versione, oltre alle interdizioni viene contestato anche il furto del telefonino di Sarah.
Il reato, ha chiarito Argentino, è tale anche se i beni vengono sottratti ad un cadavere. Sfumata, invece,

qualsiasi ipotesi relativa alla formulazione di attenuanti per gli imputati dal momento che i continui depistaggi nel corso delle indagini e l'ostinatezza manifestata “anche nel corso del dibattimento, negando persino l'evidenza dei fatti” ne hanno minato definitivamente la praticabilità.
Già calendarizzati per lunedì prossimo gli interventi degli avvocati delle parti civili, con l’udienza fissata per il giorno dopo e la sentenza attesa per metà aprile. E sul contadino reduce dall’ospitata domenicale sull’ammiraglia Mediaset, Concetta Serrano chiosa: “C’è gente che gli mette la camicia a quadri e lo manda in televisione per farsi pubblicità”.