Di Paola: “Con Decaro, Grillo al Comune”.
Tensioni con la stampa
Bari – Al Ballottaggio mancano ancora dieci giorni ma la tensione è già altissima e l’aria rovente. Tanto che lo strascico della conferenza stampa di commento del primo turno, a destra è corredato da una dura nota dell’Assostampa e dalle smentite di avvenuta bagarre.
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È un Mimmo Di Paola combattivo, quello che arriva al Comitato di Via Calefati ed esordisce con in mano un paio di scarpe, le stesse al centro delle polemiche sulle pregiate bollicine con le quali le avrebbe lucidate nella nota cena in quel di Cortina. Per l’ingegnere, l’analisi del voto è l’occasione per togliersi più di un sassolino - dalla scarpa appunto - all’indirizzo della stampa: troppo indulgente, secondo le accuse, con il competitor Decaro. Dai “moderatori di parte” agli “editoriali schierati” il giorno delle urne, ed una campagna giocata su “vicende artefatte che non hanno a che fare con la città ma con la persona”. E manca poco che un corpo a corpo verbale tra il Maestro Paolo Lepore e un cronista della Gazzetta, non degeneri, anticipato da promessa querela.

Il senso della convocazione, in compenso, è un altro: i numeri che, per il leader di Impegno Civile, vedrebbero “un 18% di preferenze transitare dal Movimento Cinque Stelle al centrosinistra” per “una strana ed incredibile alleanza che viene da lontano” ma il cui risultato potrebbe essere ribaltato. “Se gli elettori del Movimento 5 Stelle, non coinvolti direttamente, non votassero, torneremmo ad una percentuale che mi porta in vantaggio. In caso contrario, dal movimento di Grillo andranno a votare per il braccio destro del suo maggior avversario?”, manda a dire, agitando lo spauracchio dell’obiettivo decariano “di portare Grillo al Comune”. Basterà a serrare le fila nella coalizione, pungolare gli indecisi e richiamare alle armi un elettorato storicamente poco affezionato ai tempi di recupero? “Se ho avuto 23.000 voti in più di lui, non è per accordi ma probabilmente perché le mie idee sono state più convincenti delle sue. Dovrebbe farsene una ragione”, rispedisce al mittente l’ex assessore di Emiliano.
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A mettere il carico da undici è l’Assostampa, definendo “inaccettabile” l’accaduto e stigmatizzando la trasversale “moda dei politici baresi di convocare conferenze stampa, portandosi dietro claque più o meno rumorose. La dignità e il decoro della professione giornalistica passa anche attraverso la distinzione fra chi lavora per informare e chi partecipa alle conferenze per disturbare, intimidire o, più semplicemente, per fare propaganda”. Il diretto interessato incassa, si scusa anche a nome dello staff e parla di “epilogo fuori dai toni”. Se sarà stato soltanto un incidente di percorso, lo capiremo nei prossimi giorni.
(a.bucci1@libero.it)
Foto: Dinnella (Fb)