Fasano, condannati per abuso d’ufficio
Ex Ass. Amati e Sindaco Di Bari
Bari – Un anno e otto mesi di reclusione per l’ex assessore regionale Fabiano Amati, otto mesi per il Sindaco di Fasano, Lello di Bari: è il verdetto emesso dal gup del Tribunale di Brindisi, Maurizio Saso con l’ accusa di abuso d’ufficio nella gestione del piano di recupero del centro storico e delle località di Savelletri e Torre Canne. Il consigliere democratico, già titolare dell’Urbanistica nel Comune brindisino e incaricato dal primo cittadino mentre era all’opposizione di seguirne la redazione, dovrà rispondere anche di falso. Tuttavia, la pena risulta sospesa per entrambi.
I fatti risalgono al 2009 e la delega ad Amati, per il quale il pm Valeria Farina Valaori aveva chiesto una condanna a tre anni e due mesi, suscitò non poche polemiche, dal momento che – secondo l’accusa – proprietà familiari di tipo immobiliare nello stesso centro storico avrebbero dovuto indurre l’esponente Pd alla rinuncia all’incarico. Tanto da far approdare la questione per ben due volte davanti al Tar di Lecce che per due volte ha accordato il disco verde al Piano, non ritenendolo in alcun modo “viziato da irregolarità, senza violazioni di legge e dei principi di materia di pianificazione urbanistica”. Parere non confermato dal gup in sede penale, per il quale - invece – sono contestabili “ingiusti vantaggi patrimoniali” arrecati dall’opera di Sindaco ed assessore alla famiglia del secondo. Sotto i riflettori anche il Consiglio comunale del 2 settembre 2008, durante il quale Amati avrebbe detto il falso in fase di approvazione del Piano.
Assoluzione per il progettista, Davide Maria Dioguardi, mentre i legali di Amati e Di Bari hanno annunciato il ricorso in appello.
(a.bucci1@libero.it)