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FdL, Cassano: “Un bando per il dopo Viesti”.
Udc per azionariato popolare

“Il presidente Nichi Vendola, lanci un forte segnale di discontinuità con la vecchia politica nella scelta del nuovo presidente - e in futuro del nuovo direttore generale - dell'Ente Fiera. Imbocchi la strada del bando per titoli, evitando accuratamente i soliti balletti delle poltrone”, chiede il neo senatore Pdl Massimo Cassano: “Occorre cambiare decisamente registro”, spiega, parlando senza mezzi termini di “gestione quanto meno disattenta e poco competente”.
E proprio dalle fila del suo partito avevano aperto il fuoco all’indirizzo della governance sin dallo strappo dei revisori dei conti, quando il buco da quasi 5 milioni di euro in bilancio non aveva permesso l’approvazione del documento consuntivo 2012 nè di quello preventivo per il 2013. Il professore barese ha tirato dritto, rivendicando il placet dei soci al piano industriale presentato due anni fa e il riconoscimento, quali uniche difformità tra le spese preventivate e quelle sostenute, di iniziative “straordinarie e strettamente necessarie” come l’affitto del Teatro Petruzzelli per la presenza del Premier all’inaugurazione dello scorso anno. In compenso il capogruppo degli azzurri di Via Capruzzi, Ignazio Zullo, ha chiesto ugualmente una Commissione d’inchiesta a tema con tanto di relazione al Consiglio del Governatore.
“Adesso Vendola ed i suoi ‘fedelissimi’ non facciano come al solito, la scelta dei nuovi vertici della Fiera del Levante deve essere condivisa”, attaccano dall’Udc di Salvatore Negro, “sarebbe un grosso errore indossare ancora una volta il paraocchi e scegliere un amico dei soliti amici. La Fdl ha bisogno di essere guidata da una personalità in grado di tirarla fuori dalle sabbie mobili in cui è finita negli ultimi mesi”. Il profilo che si sta tracciando nelle ultime ore, come noto, è quello di un manager di settore chiamato a mettere mano per direttissima al nuovo piano di emergenza: particolare attenzione agli oltre 3 ettari di suoli esterni al quartiere, ma anche ad un eventuale rimaneggiamento dei 25 interni allo stesso. Per quanto riguarda i conti, invece, al netto delle garanzie dei soci fondatori, come procedere? Dal partito di Casini non escludono l’avviamento di un azionariato popolare “che possa portare nuova linfa e, soprattutto, nuove idee. Dando la possibilità anche ai soci privati, siano essi imprenditori o semplici cittadini, di partecipare alla rinascita” dell’ente della Caravella. Settembre non è poi così lontano.
(a.bucci1@libero.it)