L'estate
dei poveri

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Una carezza dell'ultimo sole del giorno, seduti alle panchine delle piazzette di paese. Un sorso di birra. Un gelato. Un velato sorriso. Una partita a scopa. Un prete, forse, per chiacchierare. Uno stormo di bimbi. Una processione. Un ventaglio lacerato. Un refolo di vento. Un sorriso strappato. Una lacrima nascosta. Un biglietto del tram. L'ombra di un albero. Una spiaggia lontana. Un ricordo di felicità. Un racconto, un'aiuola, una fontana. Una collana di conchiglie. Anche così i poveri "la chiamano estate".
(di Valentino Losito)