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Le storie candies di Mc Candy 'Ulisse, il ritorno a Troia'

Mark Mc Candy, al secolo Marco De Candia, non è un fornaio ma ha cominciato a sfornare - anche per Affaritaliani.it - delle originalissime "pizze" dai condimenti più impensabili e colorate, come dei veri e propri 'candies': pillole di buonumore per contribuire a rasserenare gli animi e stimolare simpaticamente la riflessione nel bailamme dei messaggi incrociati e nella freneticità dei ritmi da fibra ottica (ag).

DeCandia big
 
Chi non ha provato emozione al ritorno di Ulisse ad Itaca? Chi non ha gioito alle lacrime di Penelope per aver riabbracciato il marito creduto morto? Ma passata l’euforia dei primi mesi si ritorna alla routine ed ai  problemi di tutti i giorni.
 
“Ulisseeeee Ulisseeeee” - Penelope chiama a gran voce il marito che seduto in giardino su di un grosso masso intaglia un rugoso ramo di ulivo.
 
letto Penelope Ulisse
 
“Ulisseeee - la devi finire di intagliare legna, fai tutti i trucioli e le ancelle ci mettono una vita  a pulire… e che cazzo!. Poi datti pace. Ora è un po’ che sei tornato. I Proci li abbiamo uccisi tutti, hai ripreso il comando di Itaca, Telemaco si è sposato, devi smetterla di pensare al viaggio. Non fai altro che rompere i coglioni con il viaggio di rientro. E poi queste diapositive del viaggio non le vuole vedere nessuno. Ormai gli amici non vengono più a trovarci per paura di restare bloccati 2 ore a vedere le foto con le sirene, con quella puttana di Circe, quell’altra gatta morta di Nausicaa e quell’obeso con un occhio solo che vive in una grotta.”
 
“Non è un obeso, è un Ciclope, un gigante feroce da cui scappammo grazie ad un mio stratagemma..”
 
“Seeee vabbè quello che è… Senti, prima di partire avevi detto che avresti dato una sistemata al nostro letto. Te lo ricordi che cigola?”
letto Ulisse3
 
 
“Il letto che feci con le mie mani, ricavandolo da un ulivo ultrasecolare non può cigolare…”
 
“Sì proprio quello, peccato che cigola lo stesso e io non riesco a dormire bene. Ora che ci sei anche tu nel letto cigola anche di più.”
 
“Allora Moglie, che faccio? Sistemo questo o ne intaglio uno nuovo?”
 
“Nooooo per Zeus, sistema questo. E se ne intagli uno nuovo Omero fa in tempo a scrivere un altro poema epico, lascia stare. Aggiusta questo. Ah Ulisse dobbiamo scegliere urgentemente l’impresa di pulizie, che qui la Reggia è grande e le mie ancelle non ce la fanno. Ho saputo che la cooperativa Minerva ha in gestione delle altre Reggie. Dice che sono bravi.”
 
“Chi lo dice? Lo dice forse Venere? Lo dice forse Mercurio? O lo dice forse Marte, Dio della Guerra??”
 
“Ulisse, è un modo di dire. Quando senti che qualcuno è bravo, di solito si usa la forma impersonale  “dice che sono bravi”. Non è che mi metto a chiamare l’Olimpo per avere le referenze..su, un po’ di elasticità.”
 
“Va bene Moglie. Farò una gara. Costruirò con le mie mani un grosso Moccio Vileda, ricavandolo da un tronco di ulivo secolare e solo chi sarà capace di farlo girare tre volte tra i propri palmi delle mani si aggiudicherà l’appalto per la pulizia della casa del re di Itaca, che sarei io.”
 
“Ulisse, mi hai rotto i coglioni con queste cose che intagli, con le gare che vuoi fare. Qui va a finire che non riusciamo a trovare nessuno. Ora chiamo io la regina di Patrasso con cui tessiamo il venerdì al Circolo e mi faccio dire da lei. Ehi Ulisse, se questo è il tuo livello di collaborazione perché non fai una riflessione tipo "Tornare a Troia?".
 
DeCandia sax
 

Mark Mc Candy - MarK Mc Candy e non Marco De Candia... perchè?

Non lo so. O meglio lo so. A quindici anni, quando ero molto più magro, giocavo a calcio come Nino con la scarpette di gomma dura. Facevo il terzino e fluidificavo sulla fascia. I compagni, forse facendo riferimento a qualche campione scozzese dell’epoca, mi diedero questo soprannome cambiando il mio nome e cognome nella versione “scottish”. Ho continuato a fluidificare per qualche anno ancora. Il peso degli anni e dei chili non mi consentiva più di ritornare. Partivo e non tornavo. E questo nel calcio non è buono. Oggi mi diverto a vedere mio figlio Giulio che gioca ma lui e i suoi compagni fanno le “ripartenze” e non fluidificano…altro gioco, altri schemi. Quindi stando fermo ho iniziato a scrivere. Ho provato a scrivere mentre fluidificavo ma non riuscivo a tenere la penna sul foglio e venivano delle schifezze. (www.mccandy.it)

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