Mattarella: 'La Costituzione
si difende applicandola'
di Antonio V. Gelormini
Guardavo il Presidente, Sergio Mattarella, giurare in Parlamento e mi tornava alla mente Pietro Scoppola, il suo impegno civile, la sua dirittura d'azione politica, la sua dedizione alle ragioni dell'Ulivo e del centrosinistra. Lo guardavo e avevo la netta sensazione che somigliasse a uno dei personaggi di Leonardo Sciascia e fosse uscito direttamente dal ritiro spirituale di Todo Modo.

"La Costituzione si difende applicandola!", è stato uno dei passaggi più significativi del suo discorso "senza retorica", è stato detto da più parti. Molto più di quello sull'arbitro e sull'imparzialità garantita. Mi chiedo, infatti, dove sta la notizia, che invece sta aprendo tutti i TG, e semmai un neo-presidente avesse potuto dire il contrario.
"Difendere la Costituzione, applicandola, significa garantire il diritto al futuro dei nostri "ragazzi", attraverso il diritto allo studio per tutti", per cui l'impegno e l'attenzione massima verso la Scuola. Ecco un richiamo a qualcosa che Parlamento e forze politiche stavano facendo scivolare nel recinto delle cosiddette priorità secondarie.
Insieme all'azione comune con l'Europa per la lotta alla criminalità organizzata e all'esortazione a praticare nei fatti il recupero della centralità legislativa del Parlamento, facendo rientrare nell'alveo della straordinarietà e non della quotidianità l'esercizio della decretazione d'urgenza.
Oggi la speranza ha vestito i colori istituzionali della Costituzione!
Emozionante prima, durante il discorso in Parlamento, il fermo riferimento alla mafia e alle figure eroiche di Falcone e Borsellino e poi al Quirinale lo scambio di saluti e di ricordi con il presidente del Senato, Pietro Grasso. Rassicurante e stimolante riconoscerli come una sorta di "antidoti siciliani" a Palazzo.
La successione in rima al Colle - che vede Sergio dopo Giorgio - assicura la continuità istituzionale, ma la rivoluzione dell'innovazione fa già capolino tra le righe di un discorso che non cerca effetti, tranne quello di preannuncian un rigoso e imparziale uso del "fischietto".
Auguri, Presidente Mattarella.
(gelormini@affaritaliani.it)
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