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Ospedale Covid in Fiera del Levante, si impennano i toni della polemica

Non si arresta il braccio di ferro tra opposizioni e presidenza della giunta regionale pugliese sul futuro dell’Ospedale Covid realizzato in Fiera del Levante. Alle critiche mosse qualche settimana fa dal capogruppo di FdI, Ignazio Zullo, aveva reagito con una dichiarazione il Governatore Emiliano: "Quando il generale Figliuolo ha visitato l'ospedale Covid in Fiera del Levante a Bari, abbiamo deciso di utilizzare questa struttura per le grandi emergenze, soprattutto in caso di incidente rilevante nell'area del Mediterraneo. Anche perché "Manca una struttura di quel genere, cioè in grado di consentire l'atterraggio veloce di elicotteri e il trasporto rapido di feriti da rianimare".

ospedale fiera bari

A seguire l’argomento era stato ripreso dal Presidente della Regione Puglia in una nota che indicava i motivi della realizzazione dell’Ospedale in Fiera, provando a immaginare la sua futura destinazione per le maxi emergenze al Sud. Un auspicio, dettato anche dal potenziale pericolo della diffusione della variante Delta del Coronavirus, condiviso - a suo dire - anche da altre regioni. Ipotesi che eviterebbe lo smobilizzo, dopo circa cinque mesi di attività, una struttura costata 25 milioni di euro, anche se costantemente al centro di critiche e contestazioni.

“Il Comune di Bari è uno dei soggetti dell’Ente Fiera - aveva sottolineato Emiliano - e quindi ha un peso grosso. Così come lo ha la Regione, perché la Fiera del Levante sta in piedi anche grazie all’impegno enorme della Regione Puglia per ogni edizione. Noi investiamo milioni e milioni di euro ogni volta. Abbiamo anche trasferito al suo interno le sedi dell’Assessorato alla Cultura, di PugliaPromozione e Apulia Film Commission. Quindi salvaguardare la Fiera è un obiettivo comune, mettendo in condizione l’ente di avere delle entrate fisse a prescindere dalle manifestazioni fieristiche. Ovviamente senza perdere volumi espositivi, questo è chiaro”.

Emiliano ospedale fiera2

Ricordando tra le altre cose, che la struttura è stata realizzata dalla Protezione civile in deroga alle consuete normative, proprio in virtù dello stato di emergenza, garantendo 152 posti letto, convertibili in terapia intensiva, che hanno contribuito grazie alla gestione del Policlinico e nonostante le perplessità sulla qualità e il numero del personale addetto, a far fronte alla terza ondata di ricoveri, dovuta alla cosiddetta variante inglese.

"L'idea alla quale stiamo lavorando con l’ente Fiera - aveva quindi spiegato Emiliano - è quella di dar vita ad un accordo che consenta alla Fiera di avere nuovi padiglioni espositivi nelle aree scoperte e a noi di mantenere la disponibilità degli spazi per le funzioni legate ai piani pandemici generali o di prevenzione delle grandi emergenze. Abbiamo scelto la Fiera per ospitare il padiglione maxi emergenze perché, innanzitutto, si trattava di un luogo pubblico e poi, in quel modo, abbiamo anche consentito alla fiera di superare un momento finanziariamente complicato attraverso il pagamento dell’affitto. Abbiamo fatto tutto quello in maniera concordata. Il centro emergenza noi comunque lo dobbiamo fare, quindi da qualche parte lo faremo, anche perché quello che è dentro il Padiglione maxi emergenze può essere spostato”.

conferenza stampa 18 giugno 2021

Secondo Emiliano, “Salvaguardare la Fiera è un obiettivo comune» di Regione Puglia e Comune di Bari e bisogna mettere «in condizione l’Ente di avere delle entrate fisse a prescindere dalle manifestazioni fieristiche. Ovviamente senza perdere volumi espositivi, questo è chiaro». Emiliano ha anche sottolineato che il padiglione maxi emergenze sorge nella parte più vecchia della fiera. «In una prima fase - ha aggiunto - noi avevamo pensato di utilizzare il padiglione nuovo, che sarebbe stato più comodo e meno costoso. Invece poi, proprio su suggerimento della Fiera e per non comprometterne la capacità espositiva, abbiamo colto l'occasione per sistemare altri padiglioni che avevano problemi di vario genere, agendo nell’interesse pubblico generale”.

La conferenza stampa del gruppo regionale di Fratelli d’Italia, ha alzato l’asta del confronto: “Siamo certi che la risposta non l'avremo mai, così come non l'abbiamo avuta per i tanti quesiti sull'improvvisata opera che Michele Emiliano oggi vuole conservare come Ospedale per le maxi emergenze del Mediterraneo e su tutto ciò che ha realizzato in quest'anno di pandemia, di cui abbiamo chiesto conto senza ricevere riscontro”.

“Sin dall'inizio noi di Fratelli d'Italia abbiamo avuto dubbi sull'opportunità dell'Ospedale in Fiera, poiché sarebbe stato più semplice potenziare le strutture ospedaliere già esistenti, semplicemente aumentandone i posti letto di pochissime unità. È uno spreco di soldi pubblici, che tutti i cittadini pugliesi dovranno pagare, a cui si aggiunge il teatrino politico tra il presidente Emiliano ed il sindaco di Bari Antonio Decaro, e ci chiediamo se sarà questo il tema che terrà in ostaggio la macchina amministrativa della Regione Puglia nei prossimi mesi o anni: decidere il destino della Fiera per colmare le falle del sistema fieristico pugliese”.

“E chissà che la Corte dei Conti - hanno incalzato i consiglieri regionale di FdI - per quanto non tenuta a supervisionare gli atti prodotti in situazioni di emergenza, non decida invece di voler vederci chiaro una volta per tutte. A tal riguardo, noi siamo disponibili ad essere ascoltati”.

“Smantellato o meno, l'Ospedale in Fiera sarà costato più di quanto previsto inizialmente (l'eventuale smantellamento costerebbe ulteriori 4 milioni euro) e avrà fatto parte di un palcoscenico mediatico del presidente Emiliano che, in piena seconda ondata, ha fatto sfilare in quegli spazi i suoi ‘testimonial’, da artisti internazionali a politici. Una vergogna alla quale non vogliamo assuefarci”.

gatta

Intanto, con altra nota i consiglieri del Gruppo regionale di Forza Italia Stefano Lacatena, Giandiego Gatta e Paride Mazzotta hanno ribadito: “Presenteremo un esposto alla procura della Corte dei Conti per capire se i soldi dei cittadini pugliesi siano stati spesi con cognizione di causa per la realizzazione dell’ospedale della Fiera del Levante o se ci siano stati eventuali sperperi”.

“Un ospedale costato 25 milioni di euro, con una narrazione tutta da valutare, tra ritardi e costi lievitati alle stelle. E che oggi, in assenza di autorizzazioni, potrebbe chiudere i battenti. Accanto alla questione della gestione delle risorse pubbliche, però, c’è sullo sfondo un’altra di pari importanza: Emiliano deve dire ai pugliesi se intende far diventare la Fiera del Levante la “succursale” del Policlinico di Bari oppure no. Il complesso fieristico barese è stato il luogo da cui i premier italiani, negli anni, durante la seduta inaugurale della Fiera del Levante, “dettavano” e illustravano la linea politica nazionale, oltre ad essere da sempre un punto di riferimento per il commercio anche internazionale”.

vaccini a 79enni hub Fiera Bari 8

“Ora, però, qualcuno vuole trasformarla in un nosocomio. È una questione di visione politica: dobbiamo “prepararci” per altre pandemie? Bene, allora perché la Giunta regionale non inizia a valutare grandi progetti per potenziare la rete ospedaliera del territorio, utilizzando anche le risorse del Recovery? Perché non si promuove un tavolo istituzionale per condividere le scelte di incremento dei servizi, dei posti letto e del personale sanitario? Noi condividiamo totalmente la posizione del Comune di Bari, ente che oggi difende la missione (originaria) della Fiera, cercando di riordinare i termini del dibattito. Nel frattempo - hanno concluso i consiglieri FdI - ci sono altri che parlano di eventuale “spostamento” o trasloco in altri luoghi, senza uno studio rigoroso, come se si trattasse di un ospedale da campo”.

(gelormini@gmail.com)

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