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Primarie. Stefàno: "Il tavolo della coalizione ridiscuta le regole".
"Mi sembra evidente che la proposta di Guglielmo Minervini sulla condivisone dell'albo dei votanti ponga un problema di metodo, ma al tempo stesso faccia riemergere anche un punto politico.
Nelle regole che dovrebbero animare la competizione delle Primarie, e che almeno sin qui sono ispirate essenzialmente dal PD, sono soprattutto esponenti di quello stesso partito, candidati e non, a non riconoscersi. E questo è un elemento politico che non può sfuggire e rispetto al quale, forse, il Partito Democratico dovrebbe fare chiarezza prima al proprio interno e poi portare una posizione unitaria al tavolo della coalizione.
Detto questo, il metodo: io non ho difficoltà ad abbracciare l'indicazione di Minervini. Temo però che finché le regole sono ispirate dalle sollecitazioni di uno o dell'altro candidato, servano più ad irrobustire il posizionamento del singolo, piuttosto che a salvaguardare l'elettorato delle Primarie, che invece dovrebbe essere l'obiettivo principale.
Per questo sarebbe più utile che non siano i candidati a discutere delle regole, ma che ritorni a farlo il tavolo apposito della coalizione. Partendo dal rivedere un impianto, troppo frettolosamente licenziato, alla luce soprattuto del fatto nuovo intervenuto nel frattempo: e cioè la presenza di più di due candidati, che ci chiede il ballottaggio.
Ballottaggio che nel 2012, in occasione delle Primarie nazionali, quando Bersani aprì ad altre candidature invocando il secondo turno, fece gioire l'attuale segretario regionale del Pd".
Dario Stefàno