Stagione di prosa al Petruzzelli
Al via con 'Iliade'-Teatro del Carretto

Stagione di prosa del Comune di Bari al Teatro Petruzzelli: “La vita è…un’altra cosa” in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese,.
Massimo Ranieri, Silvio Orlando, Michele Placido e Sergio Rubini, Toni e Peppe Servillo, Giuseppe Fiorello, Ferdinando Bruni, Gabriele Lavia, Valter Malosti, Daniel Pennac.
Si inaugura il 16 e 17 ottobre 2013 con “Iliade” del Teatro del Carretto, nell’adattamento e regia memorabile di Maria Grazia Cipriani, abile firma dello strepitoso Amleto in scena a Bari nel 2012. Una proposta di repertorio datata 1988 portata nello stesso anno al Petruzzelli con le scene di Graziano Gregori. Sulla scena attori veri e attori meccanici, armature, pupazzi semoventi, scudi scolpiti, destrieri e marchingegni a vista che si aprono, si trasformano, moltiplicano gli spazi e i giochi di luce.

Il 25 e 26 ottobre Massimo Ranieri omaggia il teatro napoletano con “Viviani varietà”, poesie, parole e musiche del teatro di Raffaele Viviani. Lo spettacolo ricompone idealmente il viaggio che nel 1929 Viviani e la sua compagnia affrontarono da Napoli a Buenos Aires sul piroscafo Duilio per una lunga tournée nel Sud America. Lungo viaggio la compagnia eseguiva le prove del varietà davanti a un pubblico di emigranti italiani che con loro attraversavano l’oceano per un avvenire incerto da costruire.
Il 6 e 7 dicembre in scena “Il mercante di Venezia” con Silvio Orlando, capolavoro shakespeariano per la regia di Valerio Binasco. Opera complessa che il regista mette in scena con Silvio Orlando nel ruolo di Shylock e con la PSK (Popular Shakespeare Kompany), compagnia nata l’anno scorso proprio a Verona. Binasco, considerato fra i registi più interessanti e apprezzati del momento, dirige “uno spettacolo di qualità destinato non alle nicchie, ma al pubblico più ampio, per ricreare quel legame originario tra parole recitate e ascoltatori che di suo ha forza abbastanza senza altre mediazioni”.
Il 16 e 17 dicembre, ecco uno dei capolavori assoluti del teatro cechoviano “Zio Vanja” con Sergio Rubini e Michele Placido e la regia di Marco Bellocchio, uno dei registi più anticonformisti del cinema italiano. La ricostruzione minuziosa di atmosfere sospese e vagamente inquietanti, l'indifferenza abulica dei personaggi intorno agli eventi, l'indefinito senso di attesa di una catastrofe incombente rendono il testo una geniale anticipazione della drammaturgia novecentesca. Zio Vanja è interpretato da Sergio Rubini e il professor Serebrjakov da Michele Placido.

Dopo la pausa natalizia, il 13 gennaio: “Alice Underground” di Bruni e Frongia: Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie e Al di là dello specchio sono state rivisitate da generazioni di artisti, filosofi, poeti, registi, ma da questi testi continuano a emergere una moltitudine - o piuttosto una "moltezza", una "muchness" come dice il Cappellaio Matto - di possibili interpretazioni.
Ferdinando Bruni e Francesco Frongia ne sono stati catturati e hanno ripercorso le suggestioni del testo e la sua realtà 'insensata', sospesa e sovvertita: il loro spettacolo, debuttato il 3 dicembre 2012, ha sorpreso per le invenzioni sceniche, sospese tra tecnologia dei video e arte del disegno. Alice Underground è un cartoon teatrale realizzato con più di trecento disegni, dipinti ad acquerello con pazienza certosina e quindi animati in un flusso continuo di proiezioni, nelle quali gli attori in carne e ossa si perdono per poi ritrovare la dimensione del sogno e dell’infanzia. Una scatola magica dove è possibile contestare il senso delle parole, inscenare assurdi indovinelli, mettere in dubbio le nostre certezze.
Accanto ad Alice, interpretata a una "perfetta, anzi perfettissima" Elena Russo, tre attori che danno corpo e voce a ventisei personaggi di Carroll, trasformandosi senza tregua e interpretando dal vivo anche una colonna sonora di canzoni che prendono a prestito le note dei Roxy music, dei Pink floyd, dei Beatles, dei Rolling Stones.
Il 20 gennaio sarà la volta di Gabriele Lavia con “Il sogno di un uomo ridicolo”, di Fëdor Dostoevskij. Lavia ritorna in scena con la celebre interpretazione del racconto di Dostoevskij, per offrire al pubblico un momento di profonda riflessione sulla condizione umana e sulle emozioni che determinano le nostre vite ed i rapporti quotidiani. Il sogno e la realtà, la vita e la morte, l’inganno e la verità, prendono forma e coscienza nella mente del protagonista che racconta la paura di sentirsi ridicolo ed indifferente a tutto, continuamente deriso dai suoi simili e vittima del dolore, della solitudine, dell’infelicità di cui è prigioniero, fino a quando il sogno gli aprirà la strada verso la verità e verso una nuova speranza di vita in comunione con gli altri.

Si riprenderà il 22 e 23 febbraio con Giuseppe Fiorello; reduce dal successo della fiction televisiva sul pugliese Domenico Modugno ne riassume i tratti principali nello spettacolo “Penso che un sogno così”, per la regia di Giampiero Solari. “Sarà un semplice omaggio personale e affettuoso ad un ragazzo del Sud che come me ha inseguito sogni e passioni, il cinema e la musica, ma non sarà soltanto un viaggio nella vita di Mimì (Modugno), sarà anche l'occasione per raccontare fatti, storie e personaggi di un tempo passato felice…”.
Il 25 e 26 febbraio - in abbonamento - e il 27 febbraio in fuori abbonamento - il meraviglioso testo di Eduardo De Filippo “Le voci di dentro” nella regia del bravissimo Toni Servillo che sarà in scena insieme al fratello Peppe. Questo testo di De Filippo è stato scritto 65 anni fa in pochissimi giorni, sembra neanche una settimana. Una commedia sulle macerie della seconda guerra mondiale, che ritrae con acutezza una caduta di valori che avrebbe contraddistinto la società per i decenni a venire. Una folta compagnia di attori napoletani di diverse generazioni affiancherà in scena Toni Servillo.
Il 17 marzo Valter Malosti con “Maddalene (da Giotto a Bacon)” di Giovanni Testori, Lo spettacolo è rivolto alla figura della Maddalena raccontata in forma poetica da Giovanni Testori. Il tema della figura della Maddalena nasce come interesse in Testori in occasione della mostra La Maddalena (Palazzo Pitti – Firenze, 1986) tanto da far diventare il centro su cui costruirà un libro d'arte Maddalena, edito da Franco Maria Ricci in 5000 esemplari numerati nel marzo 1989. Una singolare raccolta poetica, penetrante e istrionica, come un sunto, strozzatissimo, di storia dell’arte, che accompagna il cammino della Maddalena nei secoli: da Duccio a Masaccio, da Giotto a Cézanne, da Beato Angelico a Caravaggio, da Raffaello a Rubens, da Botticelli a Tiziano, da Grünewald a Bacon con il contrappunto di Verdi, Cecil B. De Mille e Wanda Osiris. Lo spettacolo inizia e finisce con una delle tre figure ai piedi della croce, “l'atroce bambola scomposta e disfatta” dipinta da Francis Bacon nel 1944, anni di guerra che ci avvicinano alla nostra “ricca, indifferente idiozia dei tempi”.

Il 31 marzo andrà in scena lo scrittore di romanzi di successo diventato in breve tempo autore cult, il francese Daniel PENNAC con “Journal d’un corps”.
Dai dodici agli ottantasette anni, un uomo tiene il diario del suo corpo. O, più esattamente, il diario delle sorprese che il suo corpo, nell’arco di una vita intera, fa alla sua mente. È a prima vista il più intimo dei diari intimi, ma non appena ci addentriamo, scopriamo che questo giardino così segreto è il più comune dei nostri territori. La lettura ad alta voce sgorga allora naturale, come passaggio dal singolare al plurale, dal corpo unico del lettore al corpo comune del pubblico. Come testimoniare la realtà di questa macchina fisica con cui ognuno di noi si compone, durante tutta la propria esistenza? Con Journal d’un corps, Daniel
Pennac decide di portarci sul terreno delle secrezioni, dei dolori e degli umori. Nella forma di un check-up di lungo corso, il diario di bordo che lui presta all’eroe del suo romanzo ha, come oggetto primario, l’involucro carnale che ci serve da veicolo dal primo vagito fino all’ultimo sospiro.
Agli appuntamenti si affiancheranno come sempre gli approfondimenti e le conversazioni con attori e registi prima e dopo gli spettacoli, workshop e lectio magistralis nelle scuole della città e all’Università degli studi di Bari.
Info: 080 5212484 www.comune.bari.it www.teatropubblicopugliese.it
(gelormini@affaritaliani.it)