Stele daunie di Bovino, il Comune di Troia solidarizza
Sopraintendenza alle Antichità di Bari
Al Presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici del MIBACT (Prof. Giuliano Volpe)
e per conoscenza:
Al Sindaco di Bovino
Al Presidente della Provincia di Foggia
All'Assessore Regionale alla Cultura
Al Presidente di Promo Daunia
L’assessorato alla cultura del Comune di Troia, appresa la decisione della Soprintendenza alle antichità della Puglia di voler trasferire le steli daune di Bovino, presso il Museo Nazionale Archeologico di Manfredonia, pur comprendendone le ragioni burocratico-amministrative dovute alla qualificazione del Museo di Manfredonia sostiene e solidarizza con l’Amministrazione della Città di Bovino.

Infatti, non è accettabile che reperti importanti che testimoniano la civiltà dei Monti Dauni vengano in qualche modo estrapolati dal contesto del territorio e dalle popolazioni che le hanno prodotte per arricchire la sezione espositiva di un’altra collezione in mostra in una località piuttosto lontana (Manfredonia dista 80 Km, da Bovino più di una ora di auto).
Si spendono fiumi di parole e di inchiostro per affermare che tra i compiti esclusivi delle amministrazioni locali vi è la valorizzazione del territorio per poi verificare che nelle vie di fatto prevalgono criteri diversi.
Oltre ogni possibile buona ragione che l’azione della Soprintendenza alle antichità può formulare, si fa presente che le cittadine dei Monti Dauni, oltre ai correnti problemi che tutte le amministrazioni locali hanno, sopportano la fatica di arginare il costante spopolamento dei propri centri e quello di motivare la scelta dei propri cittadini a restare nei borghi di collina.
Tante delle iniziative locali sono volte a rendere le comunità vivaci, attive, accoglienti in qualche maniera attrattive anche per i giovani, nell’intento di compensare il disagio della marginalità geografica e della carenza di servizi con la proposta di stili di vita ricchi di reciprocità, di convivialità, di radici culturali.

Le stesse politiche nazionali e regionali se da una parte cercano d’intervenire circa lo spopolamento delle zone montane e l’abbandono del territorio causa primaria del dissesto idrogeologico delle contrade pre-appenniniche dall’altra però, come in questo caso, banalizzano le esigenze reali delle popolazioni montane e nello specifico si attua una vera e propria “spoliazione” di pezzi di storia e di cultura.
Così facendo le istituzioni pubbliche che pure rappresentiamo non ci fanno una bella figura, infatti, la sensazione che si trasmette ai cittadini è che ogni agenzia istituzionale programma e pensa per sé senza alcun coordinamento territoriale.
Mentre si recuperano i magnifici Grifi di Ascoli si portano via le steli daune da Bovino senza considerare che per realtà tanto piccole o si riesce a fare sistema o si rimane relegati ad economia di semplice sussistenza e a livelli culturali legati al mero folklore insito nelle culture contadine.
Se si è convinti che senza cultura non si stimola la creatività e non si produce innovazione bisogna essere pronti ad investire nella cultura e non ad impoverire il territorio delle fonti storiche e delle attrattive culturali capaci di produrre sempre nuova cultura.
Per quanto sopra espresso si chiede, con forza e nell’interesse non solo della Comunità di Bovino ma a tutela dell’intero patrimonio storico artistico dei Monti dauni di continuare a conservare le steli daune nel Museo Civico di Bovino.
Troia, 13 febbraio 2015
Assessore alla Cultura - dott. Fausto Aquilino