Università pugliesi
Una boccata d'ossigeno
Una piccola boccata d’ossigeno in arrivo per alcune università pugliesi, nello specifico per i poli universitari di Taranto e Foggia. Più di 4 milioni di euro sono stati assegnati, dalla Giunta regionale, alle due sedi universitarie per assicurare la continuità dell’offerta formativa.
“Abbiamo dato seguito - ha detto l’Assessore al Diritto allo Studio, Alba Sasso, relatrice del provvedimento - alle sollecitazioni dei Rettori dell’Università di Foggia e del Politecnico di Bari, giustamente preoccupati per il mantenimento dei corsi di laurea delle due sedi universitarie, in territori dove, tra l’altro, è notevole il fenomeno della migrazione passiva”. La somma complessiva di 4 milioni e 300mila euro sarà così distribuita: 1.350.000,00 euro al Politecnico di Bari, sede di Taranto, per il mantenimento dei corsi di laurea in Ingegneria nel capoluogo ionico; 450mila euro saranno destinati all’Università Aldo Moro di Bari, Dipartimento jonico di Taranto; 2.500.000,00 euro all’Università degli Studi di Foggia e al Politecnico di Bari, sede di Foggia, per il mantenimento del corso di laurea in Ingegneria.
Precaria la situazione a Brindisi: sarebbe fortemente a rischio, infatti, il corso di Informatica. Teoria avvalorata dalle dichiarazioni del Movimento Brindisi Bene Comune: “Da notizie che giungono da Bari sembra che il Dipartimento di Informatica dell’Università di Bari, in data 19 novembre, abbia deliberato di non procedere alle iscrizioni per il corso di laurea in informatica dal prossimo anno a Brindisi, avviando quindi la chiusura dello stesso”. La motivazione? Secondo il Movimento, la mancanza di personale docente assunto dal dipartimento per la sede di Brindisi: “Sembra che le risorse economiche stanziate dalla convenzione con l’Università di Bari per due corsi di laurea, Economia e Informatica, siano state utilizzate quasi esclusivamente per le assunzioni di docenti per Economia.
Una ripartizione inaccettabile in quanto il Comune ha finanziato entrambi i corsi di laurea e chiediamo, quindi, al sindaco Consales di attivarsi per chiedere all’Università di Bari il pieno rispetto della convenzione sottoscritta”. Una dinamica universitaria instabile, quella di Brindisi, afflitta anche dalla mancanza di un’unica sede per l’Università: “Non è più possibile – ha spiegato il movimento Brindisi Bene Comune - avere corsi dispersi in sedi differenti ma occorre individuare un’area ove realizzare un vero campus universitario, con moderne infrastrutture, dalle aule capienti e dotate della necessaria tecnologia, alle biblioteche, mensa, foresteria per studenti e docenti. Un campus in grado, in prospettiva, di poter ospitare almeno 5000 studenti tra i vari corsi di laurea e specializzazione, se ovviamente si vuol realizzare qualcosa di serio”.