Ventricelli (Pd): 'Decisioni sofferte'
Treglia GD: 'La scelta sia unitaria'

“Non ho sostenuto la scelta di Franco Marini: non l'ho fatto ieri in assemblea e non posso farlo oggi, perchè non credo sia la più onesta e giusta in questo momento”. Con queste parole Liliana Ventricelli, giovane deputata altamurana eletta alla Camera nelle file del Partito Democratico e proveniente dai Giovani Democratici, aveva annunciato, già via Facebook, la sua posizione rispetto alla proposta di Franco Marini come prossimo Presidente della Repubblica.
“Rispetto il principio di maggioranza nell'assunzione delle decisioni interne, com'è stato nel caso della proposta Marini, e per questo la mia decisione è stata sofferta e a lungo ragionata. Ma non possiamo non tener conto di quello che ci circonda e della nostra base. Per questo ora occorre fermarsi e confrontarsi, per convergere su un nome che sia realmente condiviso e che possa offrire una risposta positiva a quelle istanze di cambiamento che vengono dal paese”, prosegue la Ventricelli.
E riferendosi al clima che in queste ore sta accompagnando l'elezione del Capo dello Stato, aggiunge: “Ci

appelliamo sempre alla Costituzione, ai suoi principi e al suo rispetto. Nel momento più alto della storia di un Paese invece dimentichiamo alcuni punti cardinali: la democrazia rappresentativa, il divieto di vincolo del mandato, la segretezza del voto. Questa non è retorica o politichese, ma rispetto della carta costituzionale. Io eserciterò il mio diritto/dovere di voto nel rispetto di quello in cui credo e di chi spera ancora nel PD, ma ognuno rispetti i valori di quella carta che tanto sbandieriamo e mai applichiamo. Auspico quindi che si giunga all'elezione del nuovo Presidente della Repubblica nella maniera più serena possibile, perchè scegliere in questo momento tenendo insieme il bene del paese, la base, la coalizione e la coscienza non è facile”.

Sulla stessa linea il segretario regionale dei Giovani Democratici pugliesi, Pierpaolo Treglia: “Crediamo che la proposta individuata nella persona di Franco Marini alla Presidenza della Repubblica, non sia in sintonia con il sentimento e il desiderio di cambiamento espresso dagli italiani. Il nostro è un paese diviso e dilaniato, ma non sarà un accordo con Berlusconi, tra destra e sinistra in Parlamento, a unirlo, anzi il rischio è opposto. Oggi un Presidente di Unità significa scegliere un Presidente fuori dalle parti, che salvaguardi la Costituzione e che sappia parlare agli ultimi.”
“Il Partito Democratico però non è morto” - aggiunge Treglia - “il voto libero e in coscienza dei nostri parlamentari dimostra come ci sia la speranza per una sinistra diversa, capace di interpretare correttamente il volere del suo popolo. Molto più di quanto sia stato in grado di fare questo gruppo dirigente. Da qui dobbiamo ripartire, prendendo sulle nostre spalle la responsabilità di presentare agli italiani un Nuovo Partito Democratico.”
(gelormini@affaritaliani.it)