Puglia Bio/ Focus sui vini pugliesi biologici
Di Chiara Giulia Micoccio
Presentati, in occasione del Vinitaly, novità e successi della Puglia sul biologico. Uno dei comparti a cui quest’edizione di Vinitaly ha dedicato particolare attenzione, anche per via di una crescente domanda di prodotti bio. Esperti del settore si sono confrontati su questo importante comparto dell’agroalimentare e, nello specifico, hanno presentato, con dati empirici alla mano, il progresso della Regione Puglia sulle produzioni di uva e vino biologici.
Giorgio Calabrese, medico nutrizionista e Presidente Nazionale Onav
“La Puglia sa dare vini di altissimo livello ma sa dare anche un grande messaggio circa il concetto del cibo. Quanto al biologico, oggi, c’è più attenzione intorno al concetto, ma questo non deve sfociare nella fuorviante concezione che ciò che è bio è buono e il resto no. Gli altri prodotti devono rispettare comunque alti livelli qualitativi. Se vogliamo avere il vino bio prima di tutto dobbiamo avere l'uva bio. Un prodotto non deve avere solo palatabilita' ma anche e soprattutto genuinità. Il biologico sta dando grandi soddisfazioni, ma occorre pretendere sempre più garanzie sui prodotti. Il bio é scienza, garanzia, sicurezza. Il cibo é buono quando ha poca chimica o per nulla”.
Fabrizio Nardoni, Assessore alle Risorse Agroalimentari Regione Puglia
“La Regione Puglia ha già dimostrato grande attenzione al comparto, siamo, infatti, la prima Regione che produce biologico. Cerchiamo di individuare le necessità del comparto per migliorarlo sempre più. La Puglia dedica impegno e risorse per i vitigni autoctoni. Abbiamo appena istituito un bando per stanziare 18.000 euro a ettaro garantendo particolare attenzione al biologico come elemento di successo per la salute ma anche per il mercato. Abbiamo inserito l’attività del biologico anche nei prodotti di qualità di puglia”.
Enzo Verrastro, Amministratore scientifico Istituto Agronomico Mediterraneo Bari
“I dati rilevati sono il frutto di un lavoro sinergico fra lo IAMB (Istituto Agronomico Mediterraneo Bari) e la Regione Puglia nella realizzazione dell’Orab (Osservatorio regionale dell’agricoltura biologica). Quest’attività ci ha permesso di andare oltre i dati stimati dal Ministero dell’agricoltura e di avere numeri concreti, attendibili, ufficiali. Questo ha generato un dialogo aperto sul biologico tra il Sian (Sistema informativo agricolo nazionale) e la Regione Puglia. Il Ministero dell’agricoltura aveva stimato una superficie totale di circa 11.000 ettari coltivati a vite biologica, senza differenziare le superfici per la produzione di uva da tavola da quella da vino, noi abbiamo potuto innanzitutto appurare che gli ettari sono ben oltre 12.000, di cui 9500 coltivati a uva da vino, il restante 2500 da uva da tavola. E questo è un dato rilevante, insieme ai numeri che certificano che, in Puglia, la superficie coltivata col metodo biologico per l’uva da tavola è superiore a tutta la superficie certificata di produzione di uva da tavola bio in Italia. Oggi possiamo dire inoltre che il rapporto tra gli ettari coltivati a uva da vino in conversione al biologico ed gli ettari già riservati al biologico è pari al 41%. Questo vuol dire che più è alto questo valore più aumenta il numero di aziende che producono biologico. Un altro dato importante è rappresentato dalle 80 cantine che, ad oggi, producono vino bio e che completano l’intera filiera in casa, perfezionando le fasi di produzione, vinificazione, imbottigliamento e commercializzazione”.