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Roma
Campo nomadi a Castel Romano: è scontro totale tra Zingaretti e la Raggi

Campo nomadi a Castel Romano, è scontro totale tra Nicola Zingaretti e Virginia Raggi: da un lato la Regione Lazio firma l'ordinanza che, in poche parole, ordina al Comune di Roma di chiudere il “Villaggio della Solidarietà”; dall'altra il sindaco M5S che, neanche il tempo di leggere le 6 pagine di provvedimento, vuole già impugnarlo.

 

Che il campo della vergogna di Castel Romano era prossimo alla chiusura, visti gli scempi dei roghi tossici, era nell'area e mercoledì pomeriggio è arrivata la tanto attesa ordinanza della Regione Lazio firmata dall’assessore alla Sanità e Integrazione Socio-sanitaria, Alessio D’Amato: il provvedimento prevede che Roma Capitale ripristini, con effetto immediato, il varco d’accesso al “Villagio della Solidarietà” di Castel Romano garantendo la presenza continua h24 della Polizia Locale, in modo da poter inibire l’accesso al campo alle persone non autorizzate nonché impedire l’introduzione all’interno del campo stesso dei materiali oggetto di incendi e roghi, ovvero di smaltimenti irregolare ed illecito.

Ma non solo: l'ordinanza inoltre prevede che Roma Capitale dovrà ripristinare la funzionalità dei due depuratori già presenti, entro quindici giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza, dovrà rimuovere tutti i materiali abusivamente sversati nelle aree circostanti il Villaggio.

Infine spetterà sempre al Comune di Roma la completa attuazione delle azioni organizzative e funzionali alla chiusura definitiva del villaggio della solidarietà di Castel Romano e alla bonifica dell’intera area nonché al ripristino dei luoghi allo stato originario.

Campidoglio impugnerà l'ordinanza su Castel Romano

Raggi però è pronta ad opporsi agli ordini impartiti da Zingaretti: l'avvocatura capitolina, a quanto filtra, è al lavoro per impugnare in sede di giustizia amministrativa l'ordinanza della Regione Lazio. "Si tratta di un'ordinanza di natura politica. La Regione elenca una serie di azioni che sono già in corso, programmate, avviate e anche in parte realizzate da Roma Capitale", sostengono fonti del Campidoglio.

"Inoltre sorprende che la Regione - proseguono le fonti capitoline - richieda la manutenzione dei due depuratori presenti all'interno del campo quando la stessa amministrazione regionale ha negato, nel maggio 2018, a Roma Capitale la possibilità di riparare e manutenere gli stessi impianti. Il diniego regionale ha costretto negli ultimi due anni l'amministrazione capitolina a ricorrere ad uno spurgo quotidiano dei liquami con un aggravio dei costi". Lo scontro è appena iniziato.

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