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Roma
Default Ama, il crollo: politica e sindacati tutti contro il sindaco Raggi

Defualt Ama, il Cda dell'azienda si dimette dopo poco più di 100 giorni di lavoro per il continuo scontro con Virginia Raggi su conti e bilanci, in particolare per quello riguardante il 2017. Politica, associazioni e sindacati tutti contro il sindaco di Roma.

 

Alfonsi, Presidente Municipio I: “Più che il Cda di Ama dovrebbe dimettersi il sindaco”

"I dati dell’ultimo report diffuso dall’Agenzia per il controllo della qualità dei Servizi pubblici locali sono la fotografia nitida dello stato disastroso in cui versa la città dopo tre anni di amministrazione Raggi – scrive Sabrina Alfonsi, Presidente del Municipio I -. Sulla raccolta dei rifiuti e sul trasporto pubblico, i servizi di base per la qualità della vita in una metropoli moderna, il giudizio dei romani è impietoso e rappresenta una bocciatura senza appello della Giunta Capitolina. I cittadini sono stanchi di vivere in una città dove si sfiora in continuazione l’emergenza sanitaria a causa dei rifiuti lasciati in strada e dove il trasporto pubblico è ormai quasi inesistente e, soprattutto, non hanno più fiducia che la situazione possa migliorare a breve termine. Di fronte a questo scenario desolante, il Campidoglio sembra caparbiamente occupato più ad affossare le sue Aziende che a risolvere i problemi di Roma. L'Ama, anche a causa dei continui ricambi ai vertici, è una Azienda ormai allo sbando e senza un piano industriale che offra una qualche prospettiva per il futuro. Roma Metropolitane, altro soggetto fondamentale per dare continuità alle politiche sul trasporto pubblico romano, è sull’orlo del collasso. Più che il Consiglio di Amministrazione, è la Sindaca che dovrebbe prendere atto del suo fallimento e dimettersi”.

Caudo, Presidente Municipio III: "Collasso servizi essenziali, serve atto di responsabilità di Roma Capitale"

“E' evidente che l’attuale amministrazione capitolina non sta svolgendo fino in fondo questo compito, anzi sembra quasi fare il contrario. Il giudizio dei romani raccolto ieri dall’Agenzia dei servizi che boccia sonoramente i servizi erogati dovrebbe far saltare sulla sedia sia la sindaca che ha la delega alle partecipate. E invece assistiamo proprio in queste ore all’ennesimo atto di ostilità di Roma Capitale nei confronti del nuovo CdA di Ama, eletto da pochi mesi dalla stessa amministrazione che poi assurdamente non crea le condizioni per farlo lavorare”, scrive su Facebook Giovanni Caudo, Presidente del III Municipio. “La città – continua – è in continua emergenza rifiuti. Lo è da anni, anche quando funzionava il TMB del Salario. Come si fa a non ascoltare il grido di dolore che sale dalla città, e pensare di scaricare sugli operai dell’AMA, sui cittadini poco diligenti e anche sui Municipi, i disservizi provocati da questa cattiva gestione? Allo stesso modo anche la vicenda di Roma Metropolitane è stata trascinata per anni senza uno straccio di proposta strategica. Manca una visione credibile: siamo rimasti ai post sulla funicolare. E anche qui la messa in liquidazione comporterà il blocco per anni di progetti in corso che i cittadini aspettano da tempo, in alcuni casi possono sembrare piccole cose come nel mio Municipio il ponte ciclopedonale tra Sacco Pastore e la fermata della Metro Conca d’Oro, che renderebbe però la vita più vivibile a migliaia di cittadini. C’è bisogno di una strategia di un progetto, di una chiamata alla responsabilità: perché prima di tutto bisogna assicurarsi che i cittadini ricevano i servizi essenziali a partire da quello dei rifiuti. Tutto il resto viene dopo. I cittadini si aspettano che la sindaca metta in campo tutta la sua autorevolezza per assicurare ad AMA l’approvazione del bilancio del 2017 e far partire di fatto la nuova gestione con i nuovi componenti del CdA nominati da lei stessa pochi mesi fa”.

Ciaccheri, Presidente Municipio VIII: “Ennesimo schiaffo a Roma”

“Ora basta con questo fallimento conclamato. Oggi, con le nuove dimissioni del Consiglio di Amministrazione di AMA, arriva l’ennesimo schiaffo alla città”, scrive su Facebook Amedeo Ciaccheri, Presidente del Municipio VIII. “Dopo tre anni di sgoverno – continua – Virginia Raggi lascia la città senza uno straccio di progetto industriale per la municipalizzata che ne gestisce la spazzatura: così Roma trasforma i rifiuti, una risorsa potenziale, in un incubo quotidiano per i cittadini sommersi nel degrado”.

Pd Roma: “Basta scaricabarile, subito seduta su Ama”

"Un sindaco non viene mai lasciato solo. Si isola! È curioso sentire solitudine insieme ad un assessore, un dipartimento e un'azienda di circa 10000 persone intorno a lei. La sindaca Raggi, se si sente sola venga in consiglio al più presto. Spieghi innanzitutto quali sono le vere intenzioni dell’amministrazione capitolina su AMA, chiarisca perché il bilancio 2017 della società capitolina non può essere approvato e come si intende affrontare l’emergenza rifiuti". Così in una nota il gruppo capitolino del PD, che prosegue: "Basta pietosi piagnistei il comune deve agire in fretta, e se non è in grado intervenga il Governo. Questi i motivi della nostra richiesta di una seduta straordinaria dell’aula Giulio Cesare affinché non ci siano alibi per nessuno. Apprendiamo con preoccupazione che il nuovo braccio di ferro tra Ama e Campidoglio rischia di far saltare l’ennesimo cda. A farne le spese però sono sempre i romani con la Tari più alta d’Italia e un’emergenza rifiuti sempre incombente. Questo gioco al massacro sulle spalle dei cittadini deve finire. Il nocciolo del contendere apparentemente sono sempre i 18 milioni che il Campidoglio non vuole riconoscere ad Ama come crediti, ma all'orizzonte si scorge una strategia che contempla il ricorso al concordato fallimentare e una privatizzazione strisciante. Ama ritiene che i 18 milioni di euro le spettino per servizi resi nei servizi funebri e cimiteriali, cancellare quel credito senza valide motivazioni ed atti certi per la legge significherebbe un falso in bilancio. La situazione è quindi è di nuovo in un vicolo cieco, si sta ripetendo quanto avvenuto con l’ex presidente Bagnacani. Nel frattempo registriamo un crescente malcontento tra i lavoratori vista l’incertezza che grava sul futuro dell’azienda che inevitabilmente ha evidenti ripercussioni sul servizio di raccolta di nuovo vicino al collasso. L’amministrazione Raggi in tre anni e mezzo ha silurato ben 5 cda, un record assoluto, senza venire a capo di una gestione a dir poco inefficiente. La Raggi dice di essere stata lasciata sola nell’emergenza rifiuti. Non dice il vero! A smentirla sono le affermazioni del  ministro Costa e dell’assessore regionale Valeriani che accusano il Campidoglio di non aver rispettato gli impegni presi. A dimostrazione di ciò, c’è proprio la fallimentare gestione dell’azienda capitolina che dovrebbe tener pulita la città. I bluff e gli scaricabarile non reggono più ci sono responsabilità evidenti dell’amministrazione Raggi e dei manager che si occupano del dossier AMA e di quelli relativi ad altre partecipate comunali. Roma continua a spendere 200 milioni l’anno per trasferire i rifiuti da trattare in altre aree del paese e all’estero, fondi cospicui che continuano a gravare sulla TARI con risultati disastrosi per l’igiene pubblica. Quei soldi possono essere spesi per realizzare impianti".

Grancio, Gruppo Misto: “Gioco al massacro sulla pelle dei cittadini romani, sindaca si dimetta”

“Un cinico gioco al massacro che ha ridotto la Capitale in condizioni igieniche inaccettabili ed alla soglia del rischio sanitario. Dopo la nomina ed il dimissionamento del sesto consiglio di amministrazione dell’Azienda è evidente che la strategia di chi governa il Campidoglio è una sola: condurre l’AMA al definitivo caos organizzativo per invocare il salvatore della patria, a cui affidare attività di smaltimento dei rifiuti che valgono oltre 700 milioni di euro all’anno. La sindaca Raggi non intende neanche rispondere in Assemblea di questo scempio e, con lei, l’assessore al bilancio Lemmetti e il direttore generale Giampaoletti, pienamente corresponsabili di una situazione paradossale che non ha precedenti nella storia amministrativa di questo Paese. Le dimissioni della prima cittadina a questo punto sono un atto dovuto alla città”. Così Cristina Grancio, capogruppo del Misto in Assemblea capitolina.

Politi, Lega: “Presentiamo mozione sfiducia contro Raggi”

“Le dimissioni del Cda di Ama certificano il fallimento del Sindaco Raggi. La città fa schifo e il Sindaco con i suoi assessori ha solo peggiorato la situazione. Non essere in grado di approvare il bilancio 2017 manifesta tutta l’inettitudine amministrativa di questa giunta. Entro la settimana depositeremo in aula una mozione di sfiducia al M5S. Sui rifiuti nessuna strategia, in perfetta sintonia con Nicola Zingaretti. Ora basta, il tempo delle idiozie è finito. Nominano persone, consiglieri e presidenti e poi fanno solo danni. La pazienza è finita”. Lo dichiara in una nota Maurizio Politi, capogruppo della Lega in Assemblea Capitolina.

Aurigemma, Gruppo Misto Regione Lazio: “Intervenga prefetto”

“Oramai la situazione dei rifiuti a Roma è diventata insostenibile. L’aspetto più grave e preoccupante è che l’amministrazione capitolina non sia in grado di gestirla. Sono tante le criticità di quest’ultimo periodo: prima la rimozione del precedente cda di ama, poi l’intervento dei revisori dei conti, il problema dei crediti per i servizi cimiteriali. Ora si aggiungono anche le dimissioni dell’attuale Consiglio di amministrazione. Il risultato è che mancano i vertici dell’azienda, che dovrebbe occuparsi della raccolta. E l’emergenza rifiuti si continua a vedere e anche a 'sentire'. A questo punto chiediamo immediatamente l’intervento del prefetto, che si sostituisca all’inerzia sia del management della municipalizzata che dell’amministrazione capitolina, al fine di tutelare innanzitutto la salute della cittadinanza”, così in una nota Antonello Aurigemma, consigliere del Gruppo Misto alla Regione Lazio.

Radicali: “Raggi sfascia Ama, dimissioni Cda danno enorme”

“Le dimissioni del sesto Cda di Ama in 3 anni, da quando cioè si è insediata la giunta Raggi, fotografano una realtà avvilente: non c’è da parte del Comune la volontà di risolvere questa situazione e rilanciare l’azienda, con conseguenze drammatiche per la città e per i cittadini”. Così in una nota Simone Sapienza, segretario Radicali Roma, e Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa. “La mancata approvazione di due bilanci per i 18 milioni di euro di servizi cimiteriali (su circa 700!) è solo un pretesto, e questa stucchevole tarantella di dirigenti è utile solo a individuare un capro espiatorio per le lacune dell’azienda, ormai conclamate e tristemente note in tutto il mondo. Eppure ci sarebbero tutte le carte in regola per costruire un’azienda virtuosa coi contributi della Tari facendola crescere tramite la costruzione di nuovi impianti al servizio della differenziata e dell’indifferenziata: sarebbe strategico trasformare quella che è ad oggi una ‘società di spazzini’ in un’azienda con un asset industriale”, aggiungono i Radicali. “Ma finché Ama non si renderà indipendente dal punto di vista impiantistico, come abbiamo chiesto nella nostra delibera Ripuliamo Roma, sarà sempre fragile e non strutturata – spiegano i Radicali -; finché continuerà a spendere 200 milioni all’anno per portare i propri rifiuti in giro per l’Italia non avrà la possibilità di investire e quindi di crescere; finché si riterrà che la soluzione a tutti i problemi è cambiare i vertici senza la riscrittura di un piano industriale realistico e adeguato ci troveremo fermi in questo pantano. Ora non importa il nome di chi arriverà, la cosa importante è che si decida davvero di invertire la rotta: se vogliono delle linee guida basta leggere con attenzione la nostra delibera depositata più di due mesi fa, e sottoscritta da 7000 cittadini”, concludono.

Sindacati Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel: “Siamo a un passo dal baratro. Ritiriamo la firma dal protocollo di intesa, Giunta inaffidabile”

“Niente da fare. Seconda assemblea dei soci andata deserta in una settimana. Dopo due anni e mezzo Ama è ancora senza il bilancio consuntivo 2017, mentre sul piano operativo e dei flussi, oltre al vittimismo, non vediamo nulla di concreto. Le dimissioni dell’ennesimo nuovo Cda di AMA portano l’azienda a un passo dal baratro". È quanto si legge in una nota di Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel. "Visto il mutismo di Virginia Raggi - aggiungono i sindacati – non possiamo che prendere atto dell’evaporazione dell’esperienza della Cabina di Regia istituita con il protocollo dell’8 luglio e ritirare la nostra firma. Non ci prestiamo a questo gioco sulla pelle dei lavoratori. L’assemblea cittadina del 15 ottobre sarà solo il primo passo di una vertenza necessaria ad evitare che la mancanza di responsabilità del Campidoglio venga pagata dai cittadini e dai lavoratori, che vengono per l’ennesima volta lasciati in balia di eventi ormai inspiegabili”.

Sindacati Cgil-Cisl-Uil: “Giunta ha fallito, ora commissariamento”

"Il peggiorare della crisi delle partecipate, dopo l'aggravarsi delle vertenze su Multiservizi, Farmacap e Roma Metropolitane, con le dimissioni del nuovo vertice di Ama ci impongono di prendere atto del fallimento di questa Giunta nella gestione delle aziende pubbliche. Sul ciclo dei rifiuti in particolare non ha più scusanti. La Giunta Raggi non è in condizioni di gestire una situazione così critica. Da due anni un'azienda strategica per la Capitale è ostaggio del dipartimento partecipare e dell'assessore Lemmetti, mentre la sindaca latita. Ama ha perso impianti e valore, gli operai non hanno nemmeno le tute per lavorare e oggi un Cda appena insediato si dimette. Uno scenario disastroso". Così in una nota i segretari generali di Cgil Roma e Lazio, Cisl Roma Capitale Rieti, Uil Lazio, Michele Azzola, Carlo Costantini, Alberto Civica. "La manifestazione del 15 ottobre proclamata dalle rappresentanze aziendali Ama in Campidoglio a questo punto sarà l'inizio della riunificazione delle vertenze, che ci condurrà allo sciopero cittadino di tutte le partecipate. Sui rifiuti, visto l'allarme, non vediamo altra strada. Serve il commissariamento. Ormai l'emergenza costante è un problema nazionale e va affrontata con un'impegno straordinario e congiunto di tutte le istituzioni - denunciano i sindacati -. Siamo a un passo dal fallimento di Ama, senza alcuna continuità amministrativa e aziendale, e dopo tre anni non esiste uno straccio di progetto sul rilancio e sulla chiusura del ciclo, mentre il servizio è persino peggiorato oltre i peggiori standard della città. Ministero, Regione Lazio e Prefetto non stiano più a guardare".

Legambiente Lazio: “Le dimissioni dell'ennesimo Cda sono l'ultimo atto di una serie sconcertante di scelte politiche e gestionali dell'amministrazione Raggi”

“Dopo pochi mesi arrivano le nuove dimissioni dell'ennesimo Consiglio di Amministrazione di Ama, voluto pochi mesi fa dal Campidoglio a sostituire il precedente a pochi mesi di vita dal suo insediamento. Il tutto mentre da otto mesi non esiste alcun assessore ai rifiuti e con una delega che rimane in capo alla Raggi – commenta Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio -. Le dimissioni dell'ennesimo Cda scelto dal Campidoglio, sono l'ultimo atto di una serie sconcertante di scelte politiche e gestionali dell'amministrazione, che hanno fatto piombare Roma in una crisi rifiuti senza precedenti. Da mesi siamo in emergenza strutturale, continua e ben visibile, con strade luride ad ogni minimo aumento di produzione pro-capite come in questi giorni; e sappiamo purtroppo che peggiorerà come abbiamo visto avvenire ciclicamente e sempre più di frequente. Da mesi denunciamo che non ci sono progetti per realizzare impianti, per ammodernare il modello di raccolta, per ridurre i rifiuti o aprire filiere di riuso, e da mesi non c'è nessun assessore ai rifiuti a mettere in campo idee e politiche. Nella Capitale bisogna togliere i cassonetti e portare il porta a porta ovunque, realizzare impianti di biodigestione anaerobiche per la frazione organica, costruire nuove isole ecologiche e centri di riuso; dal Campidoglio abbiamo sentito, da tempo, annunciare l'obbiettivo rifiuti zero, ci ritroviamo invece la capitale sempre di più all'anno zero dei rifiuti”.

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