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Roma
Disabile chiusa in casa da mesi: è vittima del nuovo servizio di trasporto M5S

Trasporto disabili, il nuovo regolamento del servizio del Comune di Roma è il classico trionfo della burocrazia targato Movimento 5 Stelle. E le vittime di queste arzigogolate procedure sono i malati come Claudia, giovane ragazze chiusa in casa da mesi perché esclusa dal neo servizio a causa del mancato rinnovo di uno speciale contrassegno. Ed il Comune non può farci nulla.

 

A denunciare l’indifferenza del Comune di Roma nei confronti di Claudia Bova, una ragazza disabile di 30 anni, affetta dalla grave malattia degenerativa Sma, che la costringe sulla sedia a rotelle è Francesco Figliomeni, consigliere di Fratelli d’Italia di Roma Capitale e vice presidente Assemblea capitolina, intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus. Claudia da due mesi non può uscire di casa perché non può usufruire del servizio di trasporto pubblico offerto dal Comune. “Dall’1 ottobre è entrato in vigore il nuovo regolamento trasporto disabili che richiede, tra le voci obbligatorie, il contrassegno speciale di circolazione – spiega il consigliere Figliomeni - Claudia ha una grave malattia che non le consente di guidare e non ha rinnovato il contrassegno. Per questo la sua domanda è stata respinta e bollata come inammissibile”.

“Claudia mi ha chiesto aiuto – continua Figliomeni – perché Roma Capitale non ha risposto alle sue lettere. Mi ha detto di aver scritto alla Sindaca, all’assessore alla Mobilità Pietro Calabrese e ad altri uffici ma nessuno si è degnato di risponderle. A quel punto anche io ho scritto ai dipartimenti competenti e ho esposto la situazione di Claudia durante il Consiglio straordinario sui poteri speciale per Roma Capitale. Sono convinto che anche in presenza di qualche errore procedurale il senso di civiltà e di umanità debba prevalere sulla burocrazia. L’unica risposta che abbiamo ottenuto dal Comune è che non si può fare niente se non aspettare il nuovo bando di gennaio. Questo non è possibile, Claudia è chiusa in casa da due mesi, non può aspettare gennaio”.

A causa dell'esclusione dal servizio di trasporto pubblico, Claudia non può uscire né sottoporsi alle cure. “Andare al Policlinico Gemelli, dove è in cura, è uno sforzo troppo oneroso per lei e la sua famiglia – conclude il consigliere di Fratelli d'Italia –. Claudia non ha il papà e la mamma non lavora perché deve occuparsi di lei costantemente. Il taxi costerebbe troppo. Mi ha detto che vorrebbe uscire un po’, andare al centro commerciale, fare una passeggiata. Questo desiderio lo esaudirò io. Mi sono impegnato, poi, a portarla in Aula Giulio Cesare, in Campidoglio, così tutti si potranno rendersi conto delle condizioni in cui Claudia è costretta a vivere. Intanto una sua cara amica Daniela Iannone si è fatta promotrice di una campagna di raccolta fondi per pagare gli spostamenti di Claudia e consentirle di andare almeno in ospedale”.

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