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Roma
Guerra Ucraina e aiuti ai profughi, occhio alle truffe. L'allarme di Codici

Guerra in Ucraina, è boom di finti enti benefici che chiedono soldi per la popolazione ucraina. L'Associazione Consumatori Codici lancia l'allarme: occhio alle truffe.

Come accade di fronte a ogni tragedia, anche nel corso della guerra in Ucraina non si sono fermati gli scacalli. Dopo l'invasione della Russia alla popolazione ucraina, con quest'ultima in fuga dalla guerra e dalla crisi, molte onlus e organizzazioni socio umanitarie hanno iniziato a lanciare appelli per raccogliere soldi, vestiti e medicinali. Non tutte però, per reali fini benefici e non tutte, soprattutto, sono reali enti del terzo settore.

Codici: "Dietro associazioni per l'Ucraina spesso non c'è nulla"

L'Associazione Codici ha infatti comunicato il proliferare di molteplici truffe ai danni di persone volenterose nell'aiutare i profughi ucraini. Il Segretario Nazionale di Codici, Ivano Giacomelli, ha spiegato:“Vorremmo dire che quanto sta accadendo ci sorprende, ma purtroppo non è così, perché i truffatori approfittano proprio di queste situazioni, in cui le persone sono particolarmente vulnerabili. All’incredulità iniziale per lo scoppio della guerra si è sostituito il dolore per la tragedia che si sta consumando in Ucraina e così in tanti stanno rispondendo agli appelli per inviare aiuti. Alcune raccolte fondi, però, sono delle truffe. Dietro le associazioni promotrici di queste iniziative non c’è nulla. Una volta ricevuti i soldi o i prodotti richiesti, come beni alimentari e farmaci, i referenti fanno perdere le loro tracce".

Truffe via sms

Codici ha poi aggiunto: "Stessa storia per le richieste di aiuto che arrivano per e-mail o SMS, che contengono link per effettuare la donazione. Si clicca, si paga e non si sa che fine hanno fatto i soldi. Il nostro consiglio è quello di verificare sempre con attenzione le proposte che riceviamo. Se si tratta di un ente che promuove una raccolta fondi, è bene sincerarsi della sua autenticità, se è accreditato, dove ha sede, chi lo rappresenta e se in passato ha già fatto altre iniziative del genere. Nel caso, invece, dei messaggi, prima di cliccare sul link ed inserire dati personali, è importante capire da chi siamo stati contattati. Può essere utile, ad esempio, cercare notizie sul web in merito all’ente e all’iniziativa avviata. È importante anche controllare il messaggio, perché già solo la presenza di un errore nel testo può essere un campanello d’allarme. E comunque, in ogni caso, è bene utilizzare metodi di pagamento che garantiscono livelli di protezione aggiuntivi, così da poter eventualmente bloccare il tentativo di raggiro. In queste situazioni è facile lasciarsi prendere dall’emotività, invece bisogna mantenere la calma e ragionare, perché, purtroppo, i truffatori non si fermano di fronte a nulla, neanche al dramma di una guerra”.

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