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Roma
Nomine, Marra inchiodato dal teste: “Decisivo nella promozione del fratello”

Caso nomine, l'affair Raggi-Marra entra nel vivo. La dichiarazione di un teste inchioda Raffaele, nella promozione del fratello "ebbe un ruolo attivo e sostanziale".

L'ex dirigente del Personale del Campidoglio, nonché braccio destro del sindaco Raggi, Raffaele Marra non ricoprì compiti solo compilativi nella stesura dell'interpello e della nomina di Renato Marra alla guida della Direzione Turismo del Comune. A sostenerlo, nel corso del processo che vede la Raggi imputata per falso, Maurizia Quattrone, commissario capo della Squadra Mobile di Roma.

L'udienza di venerdì, alla quale ha partecipato anche la sindaca, ha ruotato attorno all'attività investigativa svolta dalla teste, con il reperimento di chat e tabulati telefonici e la comparazione con quanto dichiarato dalla Raggi alla responsabile dell'anticorruzione interna al Campidoglio, all'epoca Maria Rosaria Turchi. In quell'occasione la sindaca, riferendosi a Raffaele Marra, aveva parlato di ruolo di "mera pedissequa esecuzione delle determinazioni" da lei assunte, "senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali"

 

Il commissario, in qualità di responsabile anticorruzione della Squadra Mobile di Roma, aveva svolto le indagini dopo gli esposti arrivati in procura nell'autunno 2016 a seguito della composizione della nuova macrostruttura dei dirigenti del Campidoglio. Nella sua ricostruzione la dirigente della Squadra Mobile ha riferito: "L'analisi che abbiamo svolto ci ha consentito di accertare che Raffaele Marra ha avuto un ruolo attivo e sostanziale alla fase istruttoria dell'interpello, era il riferimento di assessori e presidenti di Municipio". Quanto alla promozione di Renato Marra dalla guida del Gssu (Gruppo sicurezza sociale urbana) della Polizia Locale alla Direzione Turismo, con relativo aumento di stipendio di circa 20 mila euro, nella sua testimonianza Quattroni ha sostenuto: "Sicuramente Raffaele Marra ha avuto un'influenza nel nominare il fratello alla guida della Direzione Turismo, la sua di certo non era una mera attività compilativa".

Nel corso dell'udienza sono state lette le chat di conversazioni telefoniche avvenute tra la sindaca Raggi e Marra nei giorni successivi all'interpello, quando sulla stampa erano iniziati a uscire articoli che parlavano dell'aumento di stipendio di cui aveva beneficiato il fratello dopo la procedura. L'ex dirigente comunale aveva detto in chat alla sindaca che il compenso di Renato era uguale a quello che avrebbe percepito se fosse stato promosso a vice comandante dei vigili e la Raggi aveva replicato: "Infatti abbiamo detto vice no" aggiungendo poi "abbiamo detto resta con Adriano (Meloni, ndr)" alla Direzione Turismo. Al termine dell'udienza la difesa della sindaca Raggi ha detto che avrebbe rinunciato ad ascoltare proprio Raffaele Marra, ipotizzando che si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere in quanto imputato nel processo per abuso d'ufficio, il pm Francesco Dall'Olio però ne ha richiesto comunque la convocazione per il 25 ottobre.

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