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Roma
Ostia, controllore Atac colpito con una testata. Nuovo episodio di violenza

Ostia sempre più simile al Far west, terra di giustizia privata e violenza. Nuova aggressione ad un controllore Atac, colpito con una testata da un giovane in attesa dell'autobus 014, che collega Casal Palocco con Ostia Nuova e Idroscalo.

 

Un attimo di follia, un raptus forse dovuto all'impazienza, arrivato dopo aver chiesto al dipendente Atac quanto ancora avrebbe dovuto aspettare l'arrivo del bus. Non è bastato un semplice “Adesso verifico” all'aggressore, che lo ha colpito in pieno volto e si è dato alla fuga prima dell'arrivo dei soccorsi. In aiuto di U.B., 45enne, sono subito arrivati i colleghi, che hanno assistito alla scena.

Sull'ennesimo episodio di violenza a un dipendente delle società di trasporto pubblico, arriva il commento di una delle voci più importanti del mondo dei ferrotranvieri, Micaela Quintavalle. Autista e pasionaria del sindacato Cambiamenti M410, ha denunciato tramite i microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia” le condizioni e i pericoli di una categoria sempre più oggetto di violenza: "In merito all’aggressione di domenica a un dipendente Atac su un autobus a Ostia. Un conto è fare il poliziotto e il vigile del fuoco dove uno che rischia quotidianamente, ma essere arrivati al punto di fare l’autoferrotranviere e avere il terrore di non tornare a casa, o avere famiglie terrorizzate perché magari ritorniamo a casa feriti, sta diventando veramente impossibile anche solo da verbalizzare –ha affermato Quintavalle-. Né i lavoratori né i passeggeri sono sicuri. Qui dovrebbero intervenire la giunta comunale, i dirigenti dell’Atac, i sindacati che sono completamente silenti da questo punto di vista. Quando un assessore alla mobilità, parlando della passeggera colpita da un sasso a Primavalle, dice che si è trattato di una bravata fatta da ragazzi minorenni, si istiga la cittadinanza a prendersela con chi è in front-line e questa cosa assolutamente deve essere fermata”.

“Non c’è stato assolutamente alcun passo in avanti in questi anni – ha continuato la Quintavalle - Improta ci disse di aspettare perché avrebbero comprato nuovi bus con le cabine chiuse, ma noi abbiamo solo circa 200 mezzi con la cabina separata su un parco vetture di 2000 autobus. Quelli del Comune hanno sempre le risposte pronte, la verità è che gli autisti dei bus sono assolutamente soggetti a questi attacchi: dai vituperi verbali perché il servizio è scadente, agli attacchi fisici. Se ci fosse un servizio più adeguato, ci sarebbe un altro modo di vivere il trasporto pubblico e chi lo fa. Se oggi alcuni giornali scrivono che a Natale e Capodanno gli autisti saranno in congedo parentale, vengono attaccati anche gli ultimi diritti che ci sono rimasti, così non arriveremo mai a tutelare la salute psicofisica degli autoferrotramvieri”.

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