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Roma
Reddito di cittadinanza: Corte di Conti apre un'inchiesta sui controlli Inps

La procura della Corte dei Conti del Lazio “sta portando avanti alcune istruttorie con particolare riguardo alla eventuale omissione di controlli, da effettuarsi ex ante ed ex post, da parte dei soggetti legittimati, segnatamente INPS e Amministrazioni comunali”.

Lo ha detto il procuratore regionale della Corte dei Conti del Lazio, Pio Silvestri, quando - nella sua relazione presentata in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 - ha parlato delle “diverse segnalazioni pervenute in ordine alla indebita percezione del reddito di cittadinanza”.

Il Procuratore Silvestri: "Verificare la macchina dei controlli"

“Riteniamo significativo - ha proseguito - verificare, ove possibile, il funzionamento della macchina dei controlli per porre in luce eventuali carenze nelle maglie previste dal legislatore che potrebbero essere sanate in fase di revisione della normativa di riferimento”.

E a proposito di Regione Lazio, il presidente Tommaso Miele ha messo l'accento su una “sindrome” ormai nota nella pubblica amministrazione: "Quanto alla 'paura della firma', oggi è opinione diffusa che le lentezze delle amministrazioni pubbliche nello svolgimento dell'attività amministrativa e nella realizzazione delle opere pubbliche sia determinata dalla cosiddetta burocrazia difensiva, cioè dalla paura di amministratori e dirigenti pubblici di incorrere nella responsabilità e quindi di dover risarcire eventuali danni erariali che possono derivare dai loro provvedimenti. Si è così diffusa nell'opinione pubblica e nella classe politica il convincimento che a bloccare i cantieri e a rallentare l'azione amministrativa sia la cosiddetta 'paura della firma'".

La sindrome della firma alla Regione Lazio

"Non si può negare - aggiunge Miele -che la 'paura della firma' esiste ma la soluzione, lo dico con convincimento, non è certamente quella di eliminare o di mitigare le responsabilità di chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica e a gestire ingenti somme di denaro pubblico e tollerare che tali somme vengano gestite con superficialità e leggerezza, atteso che in questo consiste la colpa grave che si è voluto eliminare".

"Eliminare o attenuare i controlli e le responsabilità significa abbassare il livello di attenzione e creare sacche di impunità nella corretta gestione delle risorse pubbliche e nel controllo della spesa pubblica. C'è pertanto da augurarsi che il legislatore non abbassi il livello di attenzione e non attenui la responsabilità amministrativa - aggiunge - soprattutto alla luce delle numerose truffe operate nella percezione del reddito di cittadinanza che impone la concessione dei cosiddetti bonus edilizi".

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