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Fisco e Dintorni
Il Fisco non risponde? Per la Cassazione il debito cade

Se il Fisco non risponde al contribuente il debito si annulla. Ora lo dice anche la Cassazione.

Dopo la sentenza di qualche mese fa della Corte d’Appello di Lecce e quelle di varie Commissioni Tributarie in tutta Italia, è arrivata finalmente anche la Corte di Cassazione a sancire questo importante diritto del contribuente con la sentenza n.28354 del 5.11.2019 (sentenza liberamente visibile su www.studiolegalesances.it  – sez. Documenti).

Tale diritto è previsto dalla legge n.228/2012, la quale prevede che se il contribuente riceve una cartella esattoriale errata – oppure un altro atto illegittimo – può inviare una semplice lettera al concessionario della riscossione (ex Equitalia) e se non riceve risposta nei 220 giorni il debito si annulla.

Per saperne di più abbiamo chiesto chiarimenti all’Avvocato Matteo Sances che per primo, qualche anno fa, aveva segnalato questa norma ottenendo le prime sentenze a favore dei contribuenti (si veda servizio del Tg del 2015 qui sotto).

Recentemente, poi, ha fatto molto scalpore una sentenza della Corte d’Appello di Lecce che, sempre per lo stesso motivo, ha annullato cartelle esattoriali illegittime per oltre 40.000 euro a un imprenditore salentino assistito sempre dall’Avv. Sances (si veda notizia ANSA)

Avvocato Sances, cosa è cambiato con questa sentenza della Cassazione?

Ora abbiamo anche l’appoggio della Suprema Corte, la quale finalmente ha riconosciuto che la mancata risposta da parte del Fisco al contribuente comporta l’annullamento dei tributi.

La norma di riferimento è l’articolo1, commi da 537 a 544 della legge n.228/2012, la quale in sostanza prevede che in caso di ricevimento di un atto illegittimo da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia per intenderci) il contribuente possa inviare una semplice dichiarazione al concessionario e se non riceve risposta entro 220 giorni il debito si annulla.

Lo scorso novembre ho tenuto un convegno a Roma su questo argomento e ciò che è emerso – indipendentemente dai tecnicismi della legge – è soprattutto il fatto che questa norma ha introdotto un nuovo e importante diritto per i contribuenti, ossia il diritto a ottenere una risposta dall’Amministrazione.

Vede, da tempo sento posizioni controverse su questo argomento, addirittura alcuni professionisti dichiarano “non illudetevi tanto l’Ufficio risponde sempre”; a parte il fatto che non è sempre così ma la cosa veramente importante è che questa norma responsabilizza finalmente gli uffici della Pubblica amministrazione che sono tenuti a rispondere al cittadino.

Ciò comporta che in casi veramente gravi (come ad esempio di tributi già pagati e richiesti più volte oppure di tributi prescritti) il contribuente possa risolvere il suo problema facendo una semplice dichiarazione ed evitando così lunghi e costosi contenziosi legali.

È importante, dunque, informare il popolo delle partite iva e comunque a tutti i contribuenti in merito ai loro diritti. Ecco perché ho ritenuto opportuno collaborare con associazioni di categoria come Partite Iva Nazionali (PIN)  e ConfimpreseItalia.

In ogni modo, per chi volesse approfondire la materia, abbiamo realizzato delle slide per MilanoPercorsi insieme alla Dott.ssa Donatella Dragone e al Dott. Marcello Guadalupi in occasione del mio ultimo convegno a Milano.

Come è nata la sua collaborazione con le Partite Iva Nazionali e ConfimpreseItalia?

Prima ancora del problema sanitario che oggi ci affligge, mi avevano segnalato l’esigenza di informare tutte le partite iva in merito ai loro diritti nei confronti del Fisco.

A quel punto ho ritenuto doveroso coinvolgere anche altri professionisti che, come me, si occupano di vari problemi legati al mondo delle imprese (dal diritto del lavoro, al diritto commerciale e bancario, al diritto della privacy) e per questo ringrazio tutti i colleghi di Iuris Hub per il loro costante supporto (www.iurishub.it ).

Purtroppo, ci aspettano periodi difficili dove per le aziende sarà fondamentale la migliore gestione della liquidità e delle risorse e dunque anche comprendere come gestire un corretto rapporto col Fisco (e soprattutto capire bene cosa è realmente dovuto) può fare la differenza tra sopravvivere e morire.

Sono convinto, dunque, che in questo periodo debba necessariamente aumentare il senso di comunità perché solo facendo rete potremmo uscirne più forti.

 

 

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    Tags:
    #fisco #cassazione #ansa #agenziaentrateriscossione





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