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Fisco e Dintorni
Il Fisco notifica a persona sbagliata? La querela di falso è l'unica strada

Importante sentenza del Tribunale di Milano che accerta la falsità delle firme sulle raccomandate delle cartelle esattoriali e condanna Equitalia al pagamento delle spese processuali (sentenza n.7761/2017 del 10/07/2017, Presidente Dott. Francesco Matteo Ferrari, Giud. Estensore Dott.ssa Viola Nobili, liberamente visibile su www.studiolegalesances.it – sez. Documenti).

In pratica, tale pronuncia risulta di notevole interesse poiché spiega cosa deve fare il contribuente se scopre che la firma presente sulla notifica degli atti fiscali non è la sua

Sicuramente occorre fare presente all’Amministrazione finanziaria il grave errore, in modo tale che questa possa rinotificare l’atto e metterlo nella condizione di conoscere le pretese vantate nei suoi confronti.

Purtroppo, però, può succedere che il Fisco non voglia saperne di riconoscere l’errore (poiché ciò in alcuni casi può comportare anche l’annullamento del debito tributario) e dunque, l’unica strada per il contribuente è rappresentata dalla proposizione della querela di falso (è bene chiarire che trattasi di azione ben diversa dalla denuncia/querela di tipo penale, essa è infatti un’azione legale da avviare dinanzi al giudice civile, secondo quanto previsto dall’art.221 del Codice di procedura civile e seguenti, volta ad accertare la falsità di un atto pubblico).

Nel caso di specie, accadeva che l’amministratore di una società di Milano, difeso dall’Avv. Matteo Sances, constatava di non aver mai ricevuto due cartelle esattoriali che gli venivano richieste per un ammontare di circa 30.000,00 euro; atti che, secondo Equitalia, erano, invece, stati correttamente notificati in passato, tra il 2011 e 2012, e dunque con un forte aggravio di sanzioni e interessi di mora.

Spiega l’Avv. Sances che “A seguito della richiesta dell’imprenditore di visionare le prove delle notifiche, venivano consegnate delle ricevute di ritorno le cui firme venivano da subito disconosciute dal contribuente. A nulla sono valse le diffide inviate a Equitalia con tanto di perizia calligrafica. A quel punto, non avendo altra alternativa, il contribuente agiva in giudizio col mio supporto contestando con fermezza le firme apposte sulle ricevute di ritorno delle raccomandate delle cartelle sulle quali veniva indicato dal postino <a firma del destinatario>”.

I giudici, quindi, dopo aver fatto periziare le firme sulle raccomandate da un consulente grafologo del Tribunale e averle comparate con quelle del contribuente, dichiarano “deve ritenersi accertato che le sottoscrizioni analizzate non sono riferibili a Omissis PER L’EFFETTO VA DICHIARATA LA FALSITÀ DELLE SOTTOSCRIZIONI APPOSTE SUGLI AVVISI DI RICEVIMENTO DELLE RACCOMANDATE n….. e n….. nella parte in cui l’agente postale attesta la qualità di <Destinatario (Titolare)> e <Destinatario> al sottoscrivente” (si veda pagina 7 della sentenza). 

Si spera dunque che tale importante pronuncia del Tribunale di Milano possa permettere ai contribuenti di comprendere al meglio i propri diritti nei confronti del Fisco.

Nicola Cicchelli 

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    #fisco #fiscosbaglia #notificaerrata





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