Fisco e Dintorni

Illegittimo il redditometro fuori dalla realtà

Movimento Consumatori denuncia: “E’ inutile riproporre il Redditometro se gli accertamenti fiscali sono fuori dalla realtà, bisogna cambiare approccio. Abbiamo chiesto di essere convocati dal Governo per esibire le nostre sentenze e trovare una soluzione.

La recente sentenza di Bari che ha annullato un accertamento fiscale da decine di migliaia di euro nei confronti di un contribuente leccese (sentenza della Commissione Tributaria Regionale della Puglia n.2751/4/2020, passata in giudicato il 20.04.2021) ha dato l’occasione per riparlare del Redditometro che sarà aggiornato proprio in questi giorni con decreto.

I Fatti.

Nel 2013 un contribuente salentino riceveva un avviso di accertamento con cui l’Amministrazione Finanziaria recuperava a tassazione il maggior reddito “sinteticamente” accertato sulla base di presunti beni di proprietà. Dopo aver tentato più volte un confronto con l’Amministrazione Finanziaria senza essere ascoltato, il contribuente si rivolgeva all’autorità giudiziaria per il tramite dell’Avv. Matteo Sances.

In effetti, l’Ufficio aveva rideterminato induttivamente il reddito del malcapitato sulla base del c.d. “Redditometro” senza tuttavia “fornire nemmeno nel corso del giudizio elementi idonei a supportare tale affermazione specificatamente contestata dal contribuente”, come dichiarato anche dai giudici in sentenza.

Sul punto, interviene il Dott. Bruno MaizziVicepresidente Nazionale di Movimento Consumatori che dichiara “il Governo ha da poco varato uno schema di decreto attuativo di aggiornamento del Redditometro. Da una prima lettura, appare evidente come si tratti di un progetto che miri esclusivamente a mettere sotto scacco il contribuenteEcco perché insieme all’Avv. Matteo Sances vogliamo porre all’attenzione del Governo una serie di sentenze relative al Redditometro per far capire che ciò che va cambiato prima di tutto è il RAPPORTO TRA CONTRIBUENTI E FISCO che deve fondarsi su maggiore trasparenza e correttezza”. Ma non basta! - continua il Dott. Bruno Maizzi – vero è che il Governo ha aperto in data 10.06.21,  la consultazione pubblica delle Associazioni di consumatori maggiormente rappresentative al fine di confrontarsi sul contenuto induttivo degli elementi di capacità contributiva, sulla base del quale può essere fondata la determinazione sintetica del reddito complessivo del contribuente, ma è altrettanto vero, che le modalità previste per la partecipazione alla predetta consultazione, seppur ben indicate sul sito del Ministero, non risultano essere adeguate e sufficienti per trattare una materia così importante. È nostra intenzione come Associazione Consumatori fornire un contributo significativo al lavoro che il Ministero sta portando avanti sul tema, avendo come unico obiettivo la massima tutela dei contribuenti. Per far questo, riteniamo che sia necessario un confronto più ampio e più inclusivo che possa permette, a tutte le categorie interessate, di esprimere in maniera completa ed esaustiva le proprie idee e di incidere positivamente sul processo di consultazione pubblica con proposte atte a disciplinare al meglio la materia.

Auspichiamo quindi che anche Movimento Consumatori, così come tutte le altre associazioni maggiormente rappresentative, possa sedere al tavolo delle consultazioni per portare agli occhi e alle orecchie del Governo le esigenze e le necessità dei consumatori, nonché manifestare l’inopportunità di un così pensato “redditometro”, del tutto al di fuori dalla realtà!”.