Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

I blog riportano opinioni degli autori e non necessariamente notizie, in ossequio al pluralismo che caratterizza la nostra Testata.
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Pillole d'Europa
Ruolo giornalisti scientifici, progetti EU-USA, alcol e giovani, progettoNovho
dott.ssa Emma Scelzo e dott. Eugenio Parati, progetto NOVHO- NeuroVirtualHospital

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

 

Domanda:  ma come mai non si capisce quasi nulla sulle ricerche inerenti il   covid-19  ? Perché c’è così tanta confusione? Pietro Guffante

Risposta: c’è confusione semplicemente perché un tema di salute pubblica quale è covid 19 viene trattato da chi non è giornalista scientifico e messo in bocca a persone di altri settori ed ambiti. A livello europeo il ruolo dei giornalisti scientifici è stato ribadito che è fondamentale sia tramite l’associazione UGIS che tramite l’associazione europea EUSJA e tramite UNAMSI. Tuttavia in Italia si è lasciato che il tema di salute pubblica e le informazioni scientifiche fossero gestite da persone senza la dovuta preparazione. I giornalisti scientifici sanno bene che rilievo dare  e quando pubblicare dati sugli studi scientifici. Invece soubrette, showmen, politici, attori etc parlavano senza cognizione di causa e davano spazio a medici e ricercatori senza fare un discernimento in merito alla differenza tra sperimentazione clinica con cui si intende uno studio finalizzato a identificare o testare gli effetti di un farmaco (nuovo o già in commercio con un altro impiego terapeutico), per curare o prevenire una malattia o un sintomo clinico correlato a una condizione patologica. Ogni studio clinico perché sia definito tale deve essere condotto con rigore scientifico, accuratezza e nel rispetto dell’etica con l’obiettivo di accertare sicurezza ed efficacia del farmaco oggetto di studio. Non hanno quindi saputo informare e distinguere tra sperimentazione clinica interventistica sull’uomo (clinical trial) che prevede tre fasi di sperimentazione pre-marketing (Fasi I-III) e una di sperimentazione post-marketing (Fase IV); e neanche spiegare bene ai cittadini come lavora la ricerca. Così si è dato spazio a parvenu, a primedonne/uomini, a persone che volevano solo visibilità senza un minimo di valutazione giornalistica su cosa fosse da diramare e come sui dati scientifici. Si sono date notizie confuse e poco attendibili, non si è gestita l’informazione scientifica semplicemente perché non si è consentito ai giornalisti scientifici di gestirla, ma è stata data in mano a persone non preparate che non sapevano neanche distinguere tra  studi osservazionali che  sono studi non interventistici che non prevedono alcun intervento sperimentale ad esempio e c’era pure chi non distingueva la differenza tra batteri e virus eppure conduceva trasmissioni in prima serata. A livello europeo invece ci sono task force di esperti scientifici che collaborano con giornalisti scientifici e davano notizie calibrate bene, peccato che molti nostri colleghi non sappiano neanche l’inglese e non si documentino e non ascoltino noi giornalisti scientifici. Speriamo che almeno per dare notizia dei vaccini si dia più retta e spazio ai giornalisti scientifici perché disinformare è un reato contro l’intelligenza collettiva e ognuno dovrebbe calibrare meglio ogni parola su temi delicati come la salute pubblica; chi disinforma dovrebbe essere sanzionato con pene pecuniarie perché quelle solo disciplinari dell’ordine dei giornalisti non hanno buon esito perché hanno un approccio solo etico; se si iniziasse a dare multe salate ai media che disinformano, forse qualcosa cambierebbe e forse solo così molti media la smetterebbero di giocare in modo deliberato e costante nel creare fake news e sensazionalismi solo per avere più click e solo per aumentare l’audience.       

Domanda: è vero che in Europa stanno aumentando i giovani che hanno problemi di alcol? Ci sono progetti o iniziative europee per fare fronte a questa emergenza?  Nuccio Fureddu

Risposta: sì, purtroppo. Molto interessante e valida è la proposta di legge,  iniziativa dei Consiglieri di Regione Lombardia  Franco Lucente e  Viviana Beccalossi riguardante la tutela dei cittadini, in particolare dei minori, dalle conseguenze del consumo di bevande alcoliche che prevede misure di partecipazione alla spesa sanitaria. Il fenomeno relativo al consumo di bevande alcoliche in Italia sta decisamente mostrando un profilo nuovo rispetto agli ultimi decenni. Si registra un progressivo aumento di consumo di bevande alcoliche occasionale e al di fuori dei pasti, condizione ancor più dannosa per le patologie e le problematiche correlate. La prevalenza dei consumatori a rischio, secondo l’Istituto Superiore di Sanità,  è stata nel 2016 del 23,2% per gli uomini e del 9,1% per le donne di età superiore a 11 anni, per un totale di circa 8.600.000 individui. La fascia di popolazioni più a rischio per entrambi i generi è quelle dei 16-17enni e quella degli anziani (65-75 anni). L’Osservatorio Enpam-Eurispes  nell' “Indagine sull'Alcolismo in Italia” ha calcolato che in dieci anni l'alcol ha causato 435 mila morti in Italia. Più della metà dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni ha bevuto il primo bicchiere tra gli 11 e i 14 anni (52,8%) e la maggioranza netta degli adolescenti tra gli 11 e i 19 anni beve alcolici. Nella fascia giovanile, il binge drinking (“assunzione di numerose unità alcoliche al di fuori dei pasti e in un breve arco di tempo”) rappresenta l’abitudine più diffusa e consolidata. Nel 2015 il fenomeno riguardava il 15,6% dei giovani tra i 18 e i 24 anni di età, di cui il 22,2% maschi e il 8,6% femmine. La proposta di legge prevede l’istituzione di una misura di compartecipazione alla spesa sanitaria per il trasporto in ambulanza a carico di persone in evidente stato di ebbrezza, ovvero con un tasso di alcolemia superiore a 1,5 grammi per litro, proprio come un intervento teso alla responsabilizzazione dei cittadini e come una misura finalizzata a far sì che il costo sanitario dovuto a questo tipo di soccorso non ricada sul bilancio dei cittadini. La Commissione Europea ha adottato già dal 2006 una Strategia europea per la riduzione dei danni correlati all’alcol costruita dopo lunghi anni di dibattito nell’ambito del Gruppo di lavoro “Alcol e Salute” della Dgsanco (divisione di salute e sicurezza dei cittadini dell’Unione europea). n Europa 55 milioni di adulti abusano di alcol, circa 7 milioni solo in Italia. Un altro dato allarmante è che centinaia di migliaia di giovani adottano il modello del binge drinking (“bere per ubriacarsi”), che concentra in un'unica occasione il consumo di quantità dannose di alcol: in Italia il fenomeno riguarda l’8,4% dell’intera popolazione, con picchi del 24% circa per i ventenni. Diversi i progetti europei tra cui  Odhin Project – Optimizing delivery of health care interventions  - progetto che mira a  migliorare l’erogazione degli interventi sanitari attraverso una miglior comprensione delle modalità di trasferimento dei risultati della ricerca clinica nella pratica quotidiana, ha sviluppato programmi di Identificazione Precoce del consumo rischioso e dannoso di alcol ed Intervento Breve (Ipib) nei contesti di Assistenza Sanitaria Primaria analizzati come casi di studio per creare uno strumento per la valutazione della loro attuazione nella pratica clinica. Il progetto Alice Rap Project – Addiction and Life Styles in contemporary Europe reframing addiction project - con sinergie tra le scienze relative all’uso di sostanze ed i comportamenti di dipendenza; i risultati conseguiti e le pubblicazioni prodotte sono disponibili sul sito web del progetto. Oppure il progetto Inebria (International Network on Brief Intervention for Alcohol & Other Drugs)-proseguimento della collaborazione con la rete internazionale www.inebria.net di cui l’Osservatorio nazionale alcol è membro, per l’implementazione e la diffusione delle strategie di identificazione precoce del consumo rischioso e dannoso di alcol.

Domanda: possibile che con tutte le tecnologie che ci sono non ci sia modo di gestire in  modo più intelligente ed equo gli accessi in ospedale durante le emergenze sanitarie e per tutelare le persone più fragili che hanno magari anche malattie rare  ? Lura Turetti

Risposta: ci sono progetti europei multidisciplinari in tal senso.  Le segnalo la rete  degli European Reference Network in cui medici, ricercatori, associazioni di pazienti collaborano a progetti di sostegno e di ricerca sulle malattie rare e le segnalo anche, ad esempio,  il progetto NOVHO - Neuro Virtual Hospital. “Sviluppiamo e testiamo il primo sistema in Italia di diagnosi e cura ‘virtuale’ e multidisciplinare dei pazienti neurologici . Tale modello contribuirà alla creazione di una rete di supporto reciproco tra le strutture sanitarie coinvolte che consentirà la presa in carico multidisciplinare di pazienti fragili affetti da patologie neurologiche complesse o di non chiara diagnosi. Il modello potrebbe essere, successivamente, applicato ad ambiti non neurologici (es. oncologia, malattie rare, medicina interna, ecc.), coinvolgere l’intero territorio nazionale,  e speriamo in futuro europeo,  attraverso l’inclusione di altri Enti e della medicina del territorio (es. medici di medicina generale) ed essere utilizzato tanto in condizioni di ‘normalità’ quanto durante eventuali emergenze future”, dice il dott. Eugenio Parati, Direttore U.O.C. Malattie Cerebrovascolari, Fondazione IRCCS Istituto Neurologico ‘Carlo Besta’,” Il Neuro Virtual Hospital promuoverebbe la gestione multidisciplinare dei casi ottimizzando le risorse disponibili (es. attraverso la scelta mirata e condivisa degli accertamenti da parte dei diversi specialisti coinvolti nella presa in carico del paziente, e la limitazione del le visite ambulatoriali normalmente necessarie per i casi potenzialmente trattabili attraverso diverse opzioni terapeutiche, ecc.) e favorendo la crescita professionale delle figure specialistiche coinvolte attraverso la condivisione e lo scambio continuo di informazioni e conoscenze. In conclusione, quindi, se da un lato i pazienti trarrebbero l’enorme vantaggio di una migliore e più efficiente presa in carico, dall’altra sarebbe favorita la condivisione ed ottimizzazione delle risorse con conseguente maggiore disponibilità di posti letto e riduzione del flusso di pazienti in ospedale”. Gli obiettivi sono: equità nell’accesso alle cure; supporto nelle decisioni diagnostico-terapeutiche; intrinseca formazione ‘in job’ (Teaching Hospital); miglioramento delle conoscenze. Inoltre c’è il Terzo  programma europeo Sanità Pubblica che ha diversi bandi relativi ad una migliore gestione sanitaria e i bandi ed i progetto cofinanziati dalla agenzia europea CHAFEA per la salute pubblica. Inoltre segnalo anche  il premio europeo per la salute 2020 realizzato nel quadro del Terzo  programma europeo Salute Pubblica (2014-2020). Si svolge ogni anno ed è gestito dalla Commissione europea . I temi sono due con due categorie di premio. Uno è relativo alla vaccinazione nella fascia 0-18 anni ed è un premio per ong,  uno per scuole primarie o secondarie e un altro premio per le scuole materne; l’altro concerne stili di vita sani per la fascia di età 6-18 anni – con un premio per le città e uno per le scuole. E molto utile sarà il nuovo programma europeo EU4Health di prossimo varo da parte della Commissione europea.

Domanda: quanta ignoranza c’è negli Stati Uniti rispetto alla storia europea? Cos’è questo indegno modo di voler abbattere le statue come fa l’Isis? E quando si bruceranno allora anche i libri? Non ci sono progetti europei per rendere edotti gli americani dei valori europei e della nostra storia e cultura? Marinella Vuscerria

Risposta: c’è lo  Strumento di Partenariato per  promuovere una miglior conoscenza dell'Europa negli USA e creare partenariati sul futuro del lavoro  ed è aperto un bando (rif. Commissione europea EuropeAid/168605/DD/ACT/US del 15/5/2020)  gestito dal Servizio degli strumenti di politica estera (FPI). Si punta ad offrire alla prossima generazione di americani l’opportunità di saperne di più sul ruolo dell'Unione Europea, sulle sue politiche e sui risultati che ha conseguito. Il bando ha tre lotti. Il lotto 1- Conoscere l’Europa  cofinanzia progetti per  rafforzare per il futuro le relazioni transatlantiche e il dialogo su valori, politiche e culture dell’Unione Europea con le generazioni di cittadini statunitensi che hanno meno legami storici con l'Europa; sviluppare legami con americani favorevoli alle relazioni transatlantiche, anche tra i leader di comunità minoritarie; promuovere e aumentare la visibilità negli Stati Uniti del ruolo internazionali dell'Unione Europea, delle sue politiche, dei suoi valori e delle sue culture; costruire piattaforme e campagne digitali efficaci per divulgare informazioni sull'Unione Europea ai giovani e dare ai funzionari comunitari della delegazione di Washington e delle sedi centrali l'opportunità di coinvolgere il pubblico dei giovani;  aumentare l'apprezzamento per il valore e il significato delle relazioni e dei partenariati transatlantici UE-USA da parte dei giovani americani. Gli ambiti son diversi dal commercio, alla digitalizzazione, alla mobilità, sicurezza e difesa, clima, ambiente, energia, ricerca, innovazione, spazio. Possono essere cofinanziate attività quali concorsi (ad es. saggi, quiz, simulazioni del modello  europeo, concorsi d'arte), presentazioni, giochi di ruolo, simulazioni, dibattiti o mostre, programmi culturali collegati alle politiche e ai valori dell'Unione Europea attraverso attività quali proiezioni di film, concerti, mostre, spettacoli, programmi letterari, festival, forme interdisciplinari di pratiche culturali in diverse località del paese;  programmi di formazione e sessioni di briefing per organizzazioni/associazioni giovanili locali e regionali o altri gruppi moltiplicatori che desiderano diventare sostenitori pubblici dell'UE;  campagne di comunicazione tradizionali e digitali, coinvolgimento dei media e materiali sull'UE e le relazioni UE-USA; viaggi di studio (generali o tematici), organizzazione di conferenze extra-curriculari, seminari, workshop, webinar o lezioni tenute da esperti, responsabili delle politiche, rappresentanti delle imprese e rappresentanti dell’UE o dei suoi Stati membri, comprese le delegazione dell'UE, le rappresentanze degli Stati membri e i Consolati. Possono presentare domanda ong, istituzioni senza scopo di lucro comprese scuole secondarie, federazioni di insegnanti, college pubblici, gruppi di giovani, università, think tank, fondazioni, associazioni professionali, sindacati / federazioni, gruppi di comunità locali, istituzioni culturali, associazioni locali che promuovono scambi socioculturali attraverso l'Atlantico e altri centri di formazione professionale; altre organizzazioni della società civile come le camere di commercio stabilite negli USA. Per questo lotto il proponente può presentare una proposta progettuale senza partner. Mentre per il lotto 2- Dialoghi transatlantici della società civile si mira a rafforzare la cooperazione fra le OSC europee e statunitensi per attività basate sul dialogo, sulla cooperazione e sullo scambio di competenze e migliori pratiche; favorire il dialogo e la cooperazione tra ONG, associazioni e gruppi di interesse, che rappresentano una vasta gamma di collegi elettorali nell'UE e negli USA; migliorare la comprensione da parte della società civile e dei moltiplicatori rilevanti degli impegni transatlantici comuni; migliorare il circuito di feedback tra i responsabili politici e gli attori della società civile nell'UE e negli USA. I temi sono vari dal Green Deal europeo compresa la strategia "Farm to Fork", all’energia, economia circolare, biodiversità, economia digitale, commercio e investimenti, democrazia e trasparenza, cooperazione normativa. Possono essere cofinanziati - organizzazione di eventi/incontri/conferenze e sviluppo di una piattaforma online che convoglierà gli attori/gruppi di base della società civile dell'UE e degli USA e faciliterà lo scambio di conoscenze, esperienze e buone pratiche nei settori indicati. Se del caso, gli eventi/incontri/conferenze dovrebbero essere organizzati a margine di rilevanti eventi su larga scala o di accordi fra governi, così da poter catalizzare ulteriori sforzi di cooperazione transatlantica in questi settori;  rafforzamento della cooperazione e dello scambio di informazioni tra UE e USA identificando lacune e aree di miglioramento; contributo alle discussioni nei rilevanti dialoghi transatlantici e nelle aree di discussione affrontate nei dialoghi transatlantici; elaborazione/pubblicazione di raccomandazioni politiche comuni che dovrebbero essere divulgate il più ampiamente possibile nell'UE e negli USA; scambi e divulgazione di competenze, conoscenze e migliori pratiche su questioni politiche rilevanti per UE e USA. Inoltre il lotto 3- Creazione di partnership sul futuro del lavoro punta a condividere le migliori pratiche politiche al fine di fornire analisi e raccomandazioni, oltre a promuovere alleanze strategiche; stimolare la cooperazione, l'apprendimento reciproco e lo scambio delle migliori pratiche di politica tra amministrazioni e responsabili politici, ong, associazioni, ricercatori, accademici, parti sociali, lavoratori, imprese e PMI nell'UE e negli USA; costruire o rafforzare partenariati strategici tra i principali stakeholder; promuovere il dialogo tra i responsabili politici, la società civile e altri attori chiave nell'UE e negli USA. I temi sono diversificati dalla digitalizzazione (impatto delle nuove tecnologie sull'occupazione, compreso il lavoro su piattaforma), al mercato del lavoro, dialogo sociale, protezione sociale e catene di approvvigionamento globali in un mondo del lavoro in evoluzione, cambiamento demografico e invecchiamento, competenze, istruzione, formazione professionale e apprendimento permanente per le transizioni del mercato del lavoro. Possono essere cofinanziati scambi e disseminazione di competenze, conoscenze e migliori pratiche su questioni politiche pertinenti nell'area del futuro del lavoro; organizzazione di eventi/incontri/conferenze e misure per facilitare lo scambio di conoscenze, esperienze e buone pratiche in tema di futuro del lavoro nei settori elencati; produzione/pubblicazione di analisi e raccomandazioni politiche che possano essere divulgate il più ampiamente possibile nell'UE e negli USA; contributo alle discussioni nei pertinenti dialoghi transatlantici. Possono presentare domanda ong, istituzioni senza scopo di lucro compresi think tank, associazioni professionali, sindacati / federazioni, associazioni di imprese e altri centri di formazione professionale, altre organizzazioni della società civile come le camere di commercio stabiliti nell’UE o negli USA. Ogni partenariato deve avere sia partners con sede in Unione europea che realtà con sede legale negli Stati Uniti. Le azioni devono svolgersi prevalentemente sul territorio degli USA e marginalmente dell’Unione Europea. I progetti devono avere una durata prevista di 24 mesi. Ogni progetto può ottenere una copertura sino all’ottanta per cento dei costi ammissibili.

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