Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

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Pillole d'Europa
Tribunale europeo, ricerca e associazioni, fake news sul Mes
Luisa Cazzaro, Presidente AIDDA Lombardia

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda:  Milano è stata candidata come sede del Tribunale europeo, ma cosa significa? Luca Brembo

Risposta: significa che gli Stati che aderiscono al Tub  riuniti a Bruxelles fanno partire  l’iter per decidere dove collocare la sede che in una fase iniziale era prevista a Londra. E’ prioritario che Milano venga scelta anche per chi fa impresa. La presidente di AIDDA Lombardia Luisa Cazzaro sostiene la candidatura di Milano come sede del Tribunale dei brevetti europei:”La nostra è la città in cui viene di media registrato il maggior numero di brevetti (il 24% dei brevetti italiani e in Regione Lombardia, il 32% dei brevetti italiani), è la sede giudiziaria in cui si gestisce oltre il 70% rispetto al resto d’Italia delle controversie in materia di brevetti. La Unified Patent Court, la sede centrale originariamente assegnata a Londra, si occuperà delle cause di nullità dei brevetti del comparto farmaceutico e Life Science e Milano, da sempre centro dell’innovazione, merita di essere la sede privilegiata. E’ necessario che ci sia un impegno politico unificato per questa candidatura. Non possiamo, come cittadini ed imprenditori, accettare che si perda questa importante opportunità”. Il Tribunale unificato dei Brevetti è una corte comune agli Stati membri dell’Unione europea, finanziata dai contributi dei medesimi Stati membri, il sistema si basa sull’ European Patent Package, ed è di primaria rilevanza la cooperazione rafforzata per la protezione del brevetto unitario. Con il Tribunale del brevetto europeo si ha un sistema unico di risoluzione delle controversie in materia di brevetti che riduce i costi per le aziende ed evita controversie parallele in vari Stati membri, garantisce la certezza del diritto ed eliminerà in futuro sentenze contraddittorie. “Già le trattative sull'istituzione del brevetto dell'Unione europea erano fallite alla fine del 2010 poiché gli Stati membri non erano riusciti ad accordarsi all'unanimità sul regime linguistico da applicare e come Italia abbiamo aderito tardi al brevetto europeo con danni alle imprese italiane. Ora si apre una nuova opportunità che può creare lavoro e ridare prestigio al nostro Paese” sottolinea Luisa Cazzaro. Vista la Brexit la candidatura per lo spostamento della sede della Divisione Centrale di Londra deve essere avanzata in modo determinato e condiviso da tutte le forze politiche. Il Regno Unito ha scelto di non ratificare l’Accordo sul brevetto unitario e la nuova sede in luogo di quella di Londra sarà dedicata in particolare ai brevetti del settore chimico-farmaceutico.” Come AIDDA Delegazione Lombardia saremo al fianco di chi, con competenza e determinazione, a livello politico, saprà gestire questa sfida in Europa per il bene del nostro Sistema Paese” conclude Luisa Cazzaro.

Domanda: mi pare sui fondi europei per la Sanità ci sia un po’ di confusione, ci sono o non ci sono? Il Mes per la Sanità è già disponibile? Barbara Vercellesi

Risposta: ci sono i fondi. Devono essere finalizzati e utilizzati.  Il prof. Michele Poerio Presidente di Federspev  spiega:” Siamo da sempre al fianco di medici ed operatori sanitari e riteniamo che gli attuali politici non stiano comprendendo che dinanzi ad una sfida di Sanità pubblica non devono prevalere interessi di partito, ma occorra lavorare assieme per essere efficaci per il bene del Paese. Non si può giocare sulla vita e sui diritti delle persone, non si può giustificare più l’impreparazione e il pressapochismo e neppure decisioni avventate che se prima erano dovute all’emergenza ora non possono essere più prese con leggerezza. Si sta speculando sulla vita dei cittadini e degli operatori sanitari”. Il programma europeo  Sanità Pubblica in vigore sino al 2020 ha    un   bilancio di 449,4 milioni di euro, il nuovo programma europeo EU4Health è la risposta dell'UE al covid 19 , che ha avuto un forte impatto sul personale medico e sanitario, sui pazienti e sui sistemi sanitari in Europa. Ha un importo totale di  9,4 miliardi di euro per il periodo 2021-2027) e rappresenta  il più grande programma per la salute di sempre in termini di risorse finanziarie, EU4Health fornirà finanziamenti agli Stati dell'UE, alle organizzazioni sanitarie e alle ong. I fondi quindi ci sono : occorre saperli gestire con programmi condivisi a lungo termine e non con la solita politica di gestione che non sa programmare e sfruttare tutte le risorse disponibili al meglio. In più ci sono i fondi del MES, su cui sono uscite troppe fake news: sono già disponibili e necessari per la Sanità. Proprio per far fronte alla crisi del coronavirus il Mes ha istituito il Pandemic Crisis Support (Sostegno alla Crisi pandemica), basato sulla sua linea di credito Enhanced Conditions (ECCL) disponibile per tutti gli Stati dell’area euro. Ogni Stato membro può chiedere prestiti fino a un massimo del 2% del proprio Prodotto interno lordo, calcolato alla fine del 2019. Per l’Italia ciò equivale a un massimo di circa 37 miliardi di euro di prestiti. L’unico requisito per accedere alla linea di credito è che gli Stati membri che richiedono assistenza si impegnino a utilizzare questa linea di credito per sostenere il finanziamento dell’assistenza sanitaria diretta e indiretta, i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi covid-19. La linea di credito sarà disponibile fino alla fine del 2022. Ogni Stati dovrà pagare, oltre al costo del finanziamento Mes, un margine di 10 punti base (0,1%) all’anno, una commissione di servizio una tantum di 25 punti base (0,25%) e un servizio annuale di commissione di 0,5 punti base (0,005%). Queste cifre sono inferiori ai prezzi indicati per le linee di credito convenzionali del Mes e contribuiranno a ridurre al minimo i costi del Pandemic Crisis Support. Il Pandemic Crisis Support è già disponibile. La scadenza media massima concordata di 10 anni e le modalità concordate di erogazione consentiranno al MES di usare una vasta gamma di strumenti di finanziamento per aumentare le eventuali esigenze di finanziamento supplementari senza problemi.

Domanda:  le associazioni di pazienti sono spesso al fianco e a supporto dei progetti di ricerca, hanno un ruolo importante anche in Europa?

Risposta: Sì, le associazioni di pazienti hanno un ruolo chiave anche nella stessa stesura dei protocolli di ricerca in Europa. Gli European Reference Network  voluti dalla Commissione europea ad esempio  hanno messo assieme sia le associazioni di pazienti, che medici e ricercatori europei e vengono tenute in conto tutte le riflessioni dei pazienti sulla qualità di vita relativamente a determinate scelte terapeutiche. Inoltre le associazioni dei pazienti sono di aiuto ai team di ricercatori sia per il reclutamento delle persone per i trials di ricerca che per la raccolta fondi in tutta Europa. Di recente sette i progetti di ricerca dello Spring Seed Grant, iniziativa lanciata da Fondazione Telethon,  aiutano le associazioni di pazienti a investire al meglio i propri fondi in progetti di ricerca sulle patologie di proprio interesse, spesso molto rare e poco studiate. Tra questi c’è  un importante progetto di ricerca sull'atassia spinocerebellare Pitrm1 dipendente, caratterizzata da ritardo mentale e psicosi. Verranno testati nuovi approcci farmacologici e di terapia genica volti a ripristinare la corretta funzionalità della fratassina. Il Dott. Dario Brunetti ricercatore dell’ Università degli studi di Milano e dell’Istituto Neurologico C. Besta evidenzia che questo progetto fornirà nuova conoscenza sulle atassie spinocerebellari autosomiche recessive e sulle atassie più in generale, e proporrà potenziali nuovi approcci terapeutici per queste patologie.  Questo progetto avrà la durata di dodici mesi. Oltre al team dell’Istituto Besta,  il progetto prevede la partnership  con il Prof. Carlo Viscomi e  il Prof. Massimo Zeviani dell’Università di Padova, e vedrà  la collaborazione del Prof. Laurence Bindoff dell’ Università di  Bergen (Norvegia)  e della Dott.ssa Michela Deleidi dell’Università di Tubingen (Germania).

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