Con 875 vittime di mine nel 2012, la Cambogia continua a essere il paese con più civili colpiti dagli ordigni. La maggior parte degli incidenti avviene nel nord-ovest del paese, al confine con la Thailandia. Più di 100 persone sono state amputate nell'ospedale di Siem Reap solo quest'anno; il 60% sono bambini. I più poveri corrono dei rischi mortali quando devono andare nei campi.
Le mine terrestri sono ancora una sfida molto pericolosa per questi cambogiani, mentre il governo non ha adottato misure sufficienti ad affrontare questo problema. Il turista tipico, sul quale si regge l'economia del paese, non è a conoscenza dei rischi elevati che questi cambogiani devono affrontare tutti i giorni. Si stimano in 6.000.000 le mine rimaste inesplose oggi nel paese. Nella foto Tend Dara, uno tra i tanti che hanno perso gli arti. Vive a Siem Reap nei pressi del tempio di Angkor Wat.
Ha perso entrambe le gambe nel 1990 mentre combatteva con l'esercito della Cambogia nella regione di Kompong Speiu, nel sud del paese. Si trasferì a Siem Reap per il trattamento medico con la moglie e i 4 figli, vendendo libri e mappe ai turisti per le strade di Angkor. Il governo da loro solo 40 dollari al mese per sopravvivere. Ha bisogno di lavorare, pur essendo senza gambe, perché la sua famiglia dipende da lui.