Il giudice mi ha assegnato la casa coniugale, ma mio marito non se ne va
Sottomesse. Sottovalutate. Sottoposte a violenze. Sottoimpiegate. Nella vita privata come nel lavoro, sono sempre più numerose le denunce di donne che subiscono violenza fisica o psicologica. A loro si rivolge la rubrica di Affaritaliani.it "Donne sotto". L'autrice è Valentina Cristalli, avvocato penalista e collaboratrice dell'associazione no profit "SOS Stalking". (Per scriverle, manda una mail a donnesotto@affaritaliani.it)
LA LETTERA
Buongiorno avvocato,
all'esito della causa di separazione, il Giudice mi ha assegnato la casa coniugale. Il mio ex marito non ha mai lasciato l'appartamento, già da quando eravamo in fase di separazione, e quindi, ad un certo punto, me ne sono andata via io, perchè non avevo intenzione di continuare a convivere con lui. Lui però continua ad abitare in quella casa, cosa posso fare per mandarlo via?
LA RISPOSTA
In qualità di assegnataria della casa coniugale, Lei risulta titolare dello “ius excludendi”: ha, pertanto, il diritto di escludere il suo ex marito dalla suddetta abitazione. In un caso come quello descritto, il mio consiglio è quello di invitare il suo ex marito, formalmente e per iscritto, a lasciare – entro un certo termine - l'appartamento di cui si tratta, asportando tutti i suoi beni personali. Qualora questo non avvenisse, potrà sporgere querela nei confronti del predetto per il reato di “violazione di domicilio”.
Secondo quanto previsto dall'art. 614 c.p., infatti, è punito con la pena della reclusione da sei mesi a tre anni “chiunque s'introduce nell'abitazione altrui … contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo” ovvero chiunque “si trattiene nei detti luoghi contro l'espressa volontà di chi ha diritto di escluderlo”.
Avv. Valentina Cristalli