Eutanasia, la storia choc di Piera. "Perché soffrire? Vado a morire in Svizzera"

"Eutanasia legale" e' la campagna promossa dall'associazione Luca Coscioni e supportata dai radicali, con un video choc proiettato oggi nella sede del partito. Piera Franchini, malata terminale, ha raccontato la sua scelta di ricorrere all'eutanasia: "Io non voglio piu' soffrire, questa e' una sofferenza fine a se stessa: solo io ho il diritto di decidere su me stessa". Marco Cappato che l'ha accompagnata nel suo ultimo viaggio ha ricordato: "Piera si e' dovuta recare da un paese del Veneto fino in Svizzera, a Fork, vicino Zurigo,per poter vedere riconosciuta questa sua volonta', ci ha contattato in risposta allo spot 'A.A.A. malati terminali cercasi'".
Nel video Piera, dal volto ormai scavato dalla sofferenza e dalla malattia ha raccontato lucida: "Danno da bere una bibita, poi uno si addormenta e va. Sono morta il 13 aprile, quando il chirurgo mi ha detto per la prima volta che non c'era nulla da fare" ha continuato Piera, per la quale la fine e' arrivata qualche mese dopo, lontana dalla sua casa.
AL VIA RACCOLTA FIRME RADICALI PER LEGALIZZARLA - Da domani 4 maggio avra' inizio la mobilitazione nazionale per la raccolta firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare per eutanasia legale e testamento biologico. In tutte le piazze italiane banchetti dove poter firmare; per maggiori informazioni www.eutanasialegale.it. "Negli ultimi 5 anni non c'e' stato alcun tipo di dibattito pubblico su temi come l'eutanasia. Non si parla delle questioni sociali, tutto lo spazio e' per la politica con la p minuscola. Chiediamo a Santoro e Floris in primis di interrompere questo silenzio", ha dichiarato Mario Staterini, segretario di radicali italiani, durante la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge, tenutasi oggi presso il partito radicale.