Film/ Gli artisti che resistono protagonisti del Festival dei Diritti umani
"Ovunque, l'arte e il design sono in prima linea per combattere i regimi autocratici, le forze di oscurantismo e di ingiustizia". Con queste parole il direttore del festival Leo Kaneman ha presentato i quaranta film e la dozzina di dibattiti in programma all'unidicesima edizione del Film Festival e il Forum internazionale sui diritti umani (FIFDH) che, dal 1° al 10 marzo a Ginevra, è dedicato agli artisti che resistono. Focus particolare inoltre in Siria, Pakistan, Cina e Uzbekistan.
Organizzato in concomitanza con la sessione del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, il Festival vuole protestare contro la politica dei due pesi e due misure imposta dalla ragion di Stato.
Mali e Siria
Da un lato sarà invocato un rapido intervento in Mali per fermare il terrore islamista, dall'altro sarà denunciata la vergognosa inerzia della comunità internazionale per i crimini commessi dal regime di Bashar al-Assad.
Fadwa Suleiman regista siriano, esiliato in Francia, un simbolo di resistenza, ha accettato di far parte della giuria del festival. Parteciperà a una serata dedicata al suo paese con l'ex procuratore Carla del Ponte con l'uscita di un documentario RTS.
Ai Weiwei
Ospite del festival, ma senza passaporto, la star cinese di arte contemporanea Ai Weiwei che ha accettato, a distanza, di far parte della giuria, "un atto politico", ha detto Leo Kaneman.
Questa edizione è dedicata anche a Malala Yousafzai, il giovani pakistano di 15 anni selvaggiamente attaccato dai talebani, e addirittura ricoverato in ospedale. Suo padre sarà presente alla cerimonia di apertura e ai un dibattito sulla situazione in Pakistan.
Dittatura Karimov
Nel corso di un dibattito verrà denunciato il silenzio internazionale che viene steso sui misfatti di Islam Karimov, il presidente dell'Uzbekistan, dove è in essere la peggiore delle dittature dell'Asia centrale.
Anche lo Sri Lanka e le sue atrocità saranno di nuovo nel mirino, insiele alla "negazione della democrazia" in Russia e alla violenza in America Centrale.
Non verrà dimenticata neppure la situazione in Medio Oriente, con un dibattito il 3 marzo con Leila Shahid, delegato generale della Palestina presso l'Unione europea e il colonnello israeliano Shaul Arieli.