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Il Sociale
Hardeep, mediatrice culturale tra i Sikh dell’Agro Pontino. La storia
Cgil

“A chi mi chiede da quando faccio la mediatrice culturale rispondo ‘da sempre’. Alle elementari ero l’unica bambina indiana nella mia classe e quando arrivavano nuovi alunni dall’India che non parlavano italiano chiamavano me per aiutarli. Con gli anni poi ne ho fatto un lavoro”. Hardeep Kaur è nata 30 anni fa in provincia di Latina da una famiglia di origine indiana e oggi lavora come mediatrice culturale per la Flai-Cgil nella comunità Sikh dell’Agro Pontino (la seconda più grande d’Italia dopo Novellara, nel reggiano), quasi totalmente impiegata in agricoltura. Hardeep è una delle protagoniste di “The Harvest”, il docu-film che racconta le condizioni di sfruttamento e gli episodi di caporalato che subiscono i braccianti Sikh che lavorano nelle campagne dell’area. “Con la Flai-Cgil ci occupiamo di tutela del lavoratore agricolo – racconta Hardeep intervistata a “Italia-Italie”, trasmissione di Radio Città del Capo – Eravamo a conoscenza di quegli episodi e siamo intervenuti in situazioni importanti, in collaborazione con le Forze dell’Ordine e gli ispettori della Direzione provinciale del lavoro”.

Nell’aprile del 2016 c’è stato il primo sciopero dei lavoratori Sikh della provincia di Latina: hanno partecipato in 2 mila, per chiedere condizioni di lavoro dignitose e un salario equo. Cosa è cambiato da allora? “La situazione non è cambiata, però qualcosa si è mosso – continua – Sicuramente c’è stata una presa di coscienza da parte della comunità su quelli che sono i loro diritti. E, a noi piace pensare, che lo sciopero abbia dato il via all’approvazione della legge sul caporalato. Certo, non sono cose che cambiano da un momento all’altro, ma la legge 199 è uno strumento in più che possiamo utilizzare, anche come deterrente, contro il caporalato”.

Prodotto dalla Smk Videofactory di Bologna grazie a un crowdfunding, con la regia di Andrea Paco Mariani, “The Harvest” racconta la situazione dei braccianti sikh nell’Agro Pontino in un modo nuovo: il docu-film, infatti, unisce lo stile del documentario con quello del musical, utilizzando la musica come espediente narrativo per raccontare la fatica del lavoro nei campi e l’uso di sostanze dopanti per resistervi. Nel documentario la storia di Hardeep, che interpreta se stessa, si intreccia con quella di Gurwinder, originario del Punjab che, da anni, lavora nell’Agro Pontino come bracciante. “Una storia – spiegano da Smk Videofactory – rappresentativa di un vasto universo di sfruttamento: un esercito silenzioso di uomini piegati nei campi a lavorare, senza pause, nella raccolta di ortaggi, nella semina, nella piantumazione per 12 ore filate sotto il sole. Uomini che chiamano ‘padrone’ il datore di lavoro, subiscono vessazioni e violenze di ogni tipo per 4 euro all’ora, nel migliore dei casi, violenze, percosse e incidenti mai denunciati”. La prima del film è in programma il 19 gennaio alla Cineteca di Bologna (due proiezioni entrambe sold out) e il 23 gennaio al Cinema Teatro Galliera, sempre a Bologna (biglietti in vendita dal 19 gennaio). 

Hardeep Kaur è una delle ospiti della trasmissione di Radio Città del Capo “Italia-Italie”. Oltre alla sua storia, nella puntata, si racconta quella di Dante Kissima, maliano arrivato in Italia nel 2015, che ha creato l’associazione Asahi per “dare un’opportunità ai migranti”. Il suo obiettivo è convincere i ragazzi a lasciare i centri di accoglienza, a studiare e avvicinarli al mondo del lavoro. “In Italia il problema è che esiste un programma di accoglienza ma non un programma di integrazione – dice – è un sistema che cercherò di cambiare”.

DA REDATTORE SOCIALE (www.redattoresociale.it)

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