La Consulta annuncia la svolta. "Riconoscere diritti alle coppie gay"

Il legislatore deve affrontare il nodo delle unioni gay. Lo ha detto il presidente della Consulta, Franco Gallo, nella sua relazione letta stamane alla presenza delle piu' alte cariche dello Stato.
"La Corte ha escluso l'illegittimita' costituzionale delle norme che limitano l'applicazione dell'istituto matrimoniale alle unioni tra uomo e donna, ma nel contempo - ha detto Gallo - ha affermato che due persone dello stesso sesso hanno comunque il diritto fondamentale di ottenere riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri, della loro stabile unione". La Consulta, ha ricordato Gallo, "ha percio' affidato al Parlamento la regolamentazione della materia nei modi e nei limiti piu' opportuni".
"L'invito che viene oggi dal presidente della Consulta Franco Gallo al Parlamento a regolamentare i diritti delle coppie gay e' un fatto rilevantissimo. E' evidente che l'assenza di leggi sulle unioni gay rappresenta ormai un vuoto insopportabile per il nostro diritto. Il Parlamento può e deve agire subito ed è necessario trovare una larga maggioranza tra le forze politiche. L'Italia e' in ritardo clamoroso rispetto agli altri paesi europei. Questo richiamo della Consulta e' un fatto di portata storica. Alla Camera ho presentato come Sel una proposta di legge sul matrimonio gay. Si puo' partire da questa". Lo dice Alessandro Zan, deputato di Sel ed esponente del movimento gay.