La riforma del Terzo Settore finisce vittima della guerra intestina ai Democrats
Un binario morto. E' questo il triste destino della Riforma del Terzo settore. Alla soglia della scadenza dei termini per la presentazione degli emendamenti, infatti, la presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, Anna Finocchiaro, decide, secondo quanto riporta il sito Vita.it, di prorogare, senza evidenti ragioni, i termini. Dal 9 luglio si era quindi passati al 21 luglio, deadline che oggi viene spostata al 7 settembre. I reali motivi?
Il silenzio del Governo e in particolare del sottosegretario Luigi Bobba, che contattato da Vita.it preferisce per ora "sospendere ogni commento", lasciando spazi a più di una congettura. E forse la guerra intestina al Partito democratico, visto che la Finocchiaro è catalogabile nelle fila dei fedelissimi di D’Alema e sta giocando un ruolo pesantissimo nel zavorrare un percorso legislativo che ha già vissuto approfonditi e meritori momenti di confronto attraverso le tante audizioni tenute sia alla Camera in prima lettura che al Senato.
Anche perché fuori dal Parlamento in questi giorni è emersa fortissima l’urgenza della Riforma da parte del mondo della società civile. E adesso? L’ingorgo con la discussione in Parlamento con la legge di Stabilità è ormai certo. Che questo significhi il fine corsa della Riforma appare sempre più probabile.