Le multinazionali del sociale
Durante il periodo natalizio è stata richiesta ai telespettatori , nei vari programmi televisivi di Rai e Mediaset, la donazione di denaro a favore di alcune Associazioni e Fondazioni , la cui finalità è quella di aiutare i bambini del terzo mondo, di aiutare la ricerca medica per debellare questa o quella malattia o per sanare situazioni di emergenza quali terremoti, maremoti o calamità di varia natura. Le finalità di tali strutture sono, senz'altro, nobili, ma vorremo conoscere gli esiti della donazione del denaro raccolto , ossia cosa è stato concretamente realizzato. Ho definito queste Associazioni e Fondazioni “multinazionali del sociale”, in quanto i loro bilanci sono faraonici ed in quanto sono dotate di strutture e uffici di rappresentanza tipiche delle grandi società. Esse detengono l’esclusiva della raccolta fondi e nessuna Associazione piccola viene aiutata allo stesso modo . Siamo certi che non si tratti di “business” , come, a volte, sembra essere, ma di vera e propria solidarietà, anche se fa discutere l’aiuto offerto dai mass media, quasi esclusivamente, ad Associazioni strutturate come grandi società.
Noi riteniamo che debba prevalere la finalità umanitaria di un’Associazione, anche se non supportata da una struttura faraonica e da un bilancio faraonico. Noi di “Progetto di Vita” non chiediamo soldi a nessuno e mai lo faremo se non attraverso richieste dirette ovvero che vadano direttamente a chi ne ha bisogno , così come abbiamo fatto a Taranto donando, con il contributo Comune di Assago, 1000 euro a 25 famiglie. Il nostro gesto è rimasto nel silenzio , come pure le nostre iniziative a favore di chi soffre, di chi è indebitato , di chi viene escluso dalla nostra società moralista, che pone ai margini chi vive il disagio economico . Vorremmo che le reti televisive concedessero spazio anche ad Associazioni come la nostra, che non vuole avere un bilancio “corposo” , ma vuole solo contribuire alla rinascita economica e morale della nostra società, mediante proposte di progetti condivisibili dagli stessi cittadini e dalle Istituzioni , instaurando la cosiddetta “solidarietà attiva”, che vede partecipi e costruttori del proprio benessere gli stessi emarginati . Non l’elemosina! E poi a chi vanno realmente i soldi raccolti ? Meditate Televisioni, meditate!...
Biagio Maimone