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Il Sociale

La dipendenza da smartphone? Solo una dimostrazione d'affetto verso i propri amici. L'86% dei bambini e dei ragazzi italiani tra i 9 e i 16 anni dice di "sentirsi più vicini ai propri amici" grazie al telefonino. È quanto emerge dalla ricerca "Net children go mobile", una ricerca finanziata dalla Commissione europea che ha coinvolto 3.500 ragazzi in Italia, Danimarca, Regno Unito, Romania, Irlanda, Belgio e Portogallo (gli ultimi tre Paesi si sono aggiunti dopo, autofinanziando la ricerca). Nei Paesi campione il 46% dei ragazzi ha uno smartophone e il 41% lo usa per andare in rete. Le percentuali si dimezzano con il tablet: lo possiede uno su cinque e il 23% lo usa giornalmente per connettersi a internet. In Italia il 45% dei ragazzi ha uno smartphone e il 42% lo usa per accedere alla rete.

Dall'analisi di Giovanna Mascheroni, ricercatrice di OssCom, il Centro di ricerca sulla comunicazione dell'Università Cattolica di Milano, responsabile dello studio in Italia, rispetto al 2010 crescono i ragazzi che segnalano pericoli in rete. Due su tre tra le vittime di cyberbullismo ne sono ancora turbate, mentre la percentuale scende al 50% tra chi invece ha ricevuto messaggi sessualmente espliciti (sexting). L'accesso a internet, quindi, rende più esposti a rischi, ma non necessariamente più vulnrtabili, è la conclusione della ricerca.

E i genitori? In quattro anni sono diminuiti coloro che limitano l'accesso alla rete (dall'89 al 67%, che oggi dichiara di fissare delle regole per la navigazione). Il 57% proibisce ai figli di dare informazioni personali in rete, mentre il 56% vieta la geolocalizzazione e il 77% non può scaricare app a pagamento. Più limitato l'accesso ai piccoli, tra i 9 e i 12 anni: sei genitori su dieci non vogliono che i minori abbiano un profilo sui social network. In media, i ragazzi hanno molte competenze sull'uso dei telefonino: in un indice da 0 a 11, la competenza minima è di 3,9 per i bambini di 9-10 anni che cresce progressivamente fino all'8,9 tra i 15 e i 16 anni. Youtube è la piattaforma dove oltre il 50% dei ragazzi posta i propri contenuti, condivisi nove volte su dieci su Facebook. Il discorso non vale in Irlanda e Gran Bretagna, dove la piattaforma preferita è Instagram. (da redattoresociale.it)

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