Sbarre anti-lucciole ai bordi delle strade
Nel bergamasco arrivano le sbarre anti prostitute. E’ la strategia adottata dal sindaco leghista Giovanni Malanchini, primo cittadino del comune di Spirano, per impedire alle lucciole di sostare ai bordi delle strade, dove da qualche giorno sono comparse lunghe transenne metalliche. Una specie di trappola per topi in versione anti-degrado, che dovrebbe disincentivare le prostitute a sostare lungo la strada e che, soprattutto, impedirà alle auto dei clienti di affiancarsi e di non addentrarsi nelle viuzze laterali campestri ed appartarsi. La stessa iniziativa è stata adottata dal sindaco Efrem Epizoi (Lista civica) del comune limitrofo di Urgnano. Attualmente le sbarre sono tre, ma presto ne potrebbero essere installate altre. Un progetto nato grazie alla collaborazione dei privati che abitano nelle aree limitrofe alle aree soggette a prostituzione, che hanno dato il consenso alle amministrazioni comunali per l’installazione delle sbarre, che oltre alla prostituzione intendono prevenire anche il degrado dovuto al deposito di rifiuti ai bordi delle strade.
Un’idea singolare, che tra le strade di Spirano riscontra numerosi apprezzamenti e consacra il sindaco Malanchini, appena rieletto primo cittadino con il 74 per cento dei voti dopo cinque anni alla guida del paese. Tra i tanti apprezzamenti, qualcuno però storce il naso: “Adesso le prostitute si sposteranno di qualche metro più avanti” è il pensiero comune di molti abitanti, che adesso si chiedono: “Riempiremo il paese di sbarre?”
Il sindaco Malanchini risponde così: “Io sono il sindaco di Spirano, se le prostitute si spostano cento metri più avanti entrano in un altro comune e il problema diventa degli altri sindaci. Anche loro dovrebbero adottare misure di decoro analoghe”. Ma non si può fermare la prostituzione a forza di sbarre. Ecco perché Malanchini è chiaro: “La Lega sta portando avanti un referendum per la regolarizzazione della prostituzione e per l’abolizione della legge Merlin e la riapertura delle case chiuse”.
Non è certo la prima volta che il leghista Giovanni Malanchini fa parlare di sé. E’ stato proprio lui a decidere di colorare di verde le strisce pedonali. Verde Carroccio proprio come l’arredamento esterno della più importante scuola comunale. Una rivoluzione dal sapore indipendentista che ha interessato anche la toponomastica del paese, dove tutte le vie sono state ribattezzate in bergamasco. Piazza Libertà è diventata Pieah del Cumu, via Garibaldi è Cuntrada de la costa, via Monte Grappa è diventata Cuntrada della cesa. E all’ingresso del paese, sotto la scritta Spirano compare il cartello ‘Spirà’. Perfino il centralino del Comune può essere ascoltato in dialetto bergamasco. Spirano è il Comune dove sono vietati i kebab e le moschee. Eppure, proprio a Spirano, l’assessore alle politiche sociali è Toni Iwobi, nigeriano e leghista (da redattoresociale.it)