Ancelotti, no a nazionale ma al Milan tornerei

Il suo presente e' il Real Madrid, nel suo futuro non sa cosa c'e' ma difficilmente ci sara' la panchina di una Nazionale, fosse pure l'Italia.
"Prima o poi non so, ora no perche' mi piace moltissimo andare all'allenamento tutti i giorni. Quando non avro' piu' questa voglia allora potro' pensare di allenare una nazionale". Carlo Ancelotti, ospite di Sky Sport24, ha ancora voglia di fare l'allenatore a livello di club. Riterrebbe piu' probabile tornare a sedersi su una panchina gia' occupata, su tutte quella rossonera. "Tornerei al Milan - confessa - rimane un ricordo bellissimo. Perche' no, sarei contento di poterlo fare". Allenare e' un lavoro al quale non puo' rinunciare perche' "quello che mi stimola e' il mestiere che faccio, mi piace molto ancora, mi da' tantissima soddisfazione e lo faccio con grande piacere ed entusiasmo, al di la' del vincere o perdere". Non allenera' gli azzurri, Ancelotti, ma al Mondiale "l'Italia, anche se non parte fra le favorite - che sono Brasile, Spagna e Germania - puo' recitare un ruolo da protagonista e me lo auguro". Chi al Milan e' tornato e' Ricardo Kaka', che Allegri ha provato alla Pirlo. "Kaka' davanti alla difesa in questo momento non lo vedo, ha caratteristiche che il Milan puo' sfruttare facendolo giocare piu' avanti. Rispetto a Pirlo ha una progressione diversa, importante. Il suo addio al Real Madrid? Aveva bisogno di giocare di piu', e' stato un bene per lui e per il Milan". A proposito del club rossonero, sul futuro di Galliani, che in passato ha definito il Ronaldo dei dirigenti, Ancelotti assicura: "Faccio fatica a vedere un Milan senza Galliani. La crisi della squadra? Ne usciranno".
Capitolo corsa scudetto. Per il tecnico di Reggiolo "il campionato italiano e' piu' interessante rispetto agli ultimi anni, ci sono molte squadre in lotta. La Roma sta facendo benissimo, e' una sorpresa e il fatto che puo' dedicarsi solo al campionato puo' essere un vantaggio". La Roma, tra l'altro, e' una delle squadre spesso accostate ad Ancelotti. "Allenare un giorno i giallorossi? Se ne parla tanto, sono molto legato a Milan e Roma, mi piacerebbe", confessa Ancelotti, il cui rimpianto e' non aver mai allenato Totti, "un campione senza eta'". La societa' giallorossa e' stata la prima a passare in mano straniera, ora e' il turno dell'Inter. L'arrivo di capitali esteri in Italia "e' una cosa positiva" anche se con Moratti il calcio "perde una persona di buon senso, equilibrata, che ha fatto, come suo padre negli anni Sessanta, le fortune dell'Inter vincendo la Coppa dei Campioni. Rimane una figura importantissima per la storia dell'Inter". I nerazzurri sono stati l'ultima squadra a vincere la Champions, difficile pensare a un nuovo successo anche se "le italiane sono sempre pericolose, c'e' molto rispetto per il calcio italiano dappertutto". Il tecnico, pero', insegue la 'Decima' e per farlo si affida a Cristiano Ronaldo, candidato numero uno al Pallone d'oro. "Spero che lo vinca perche' lo merita". Restando in casa Real, Xabi Alonso e' in scadenza di contratto e si parla di un suo possibile passaggio alla Juve, magari per rimpiazzare Pirlo. "Il Real Madrid lo vuole tenere, non sono tanti i giocatori come lui - commenta Ancelotti - Lui e Pirlo sono i migliori nel loro ruolo e penso che alla fine rimarranno il primo al Real e il secondo alla Juve". Nessun rimpianto per il Psg ("ho sentito una mancanza di fiducia"), il tecnico dei blancos tra i suoi maestri ricorda Liedholm perche' "da lui, dal punto di vista caratteriale, ho imparato la cosa piu' importante, a essere pazienti" mentre fra i giovani allenatori "a me piace molto Montella, per come gioca la sua squadra, per il tipo di approccio che ha nelle situazioni, con la stampa, con l'esterno. Mi piace molto il suo equilibrio. Montella ct? Un tecnico che allena la Fiorentina puo' allenare qualsiasi squadra".