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Berlusconi: "Tratto con uno Stato il 75%-25% per rilanciare il Milan"



"Credo che la situazione ormai sia chiara. Nel mondo del calcio sono entrati dei capitali da parte di Paesi come il Qatar. Una sola famiglia non puo' sostenere la competizione con questi club. Ce la fanno i club con 300mila soci (Real Madrid e Barcellona, ndr), in Italia questo per varie ragioni non e' stato possibile". Parla cosi' il presidente del Milan, Silvio Berlusconi, ai microfoni di TelePadova sui circuiti televisivi di 7Gold.
L'intervista, registrata ad Arcore, e' poi proseguita: "Ho pensato e penso ancora di poter trovare sul mercato internazionale degli acquirenti, rivolgendomi anche a degli Stati che possano dare una positivita' alla loro immagine con il brand Milan. Tutti coloro con cui ho parlato, mi hanno chiesto di restare perche' il brand Milan e' associato a quello Berlusconi e di restare alla presidenza del Milan. Abbiamo trattato al massimo per il 50% e il 51% e 49%, e con uno Stato il 75% e 25% (riferimento che porta la mente alle indiscrezioni sui cinesi, ndr). Se questa cosa andra' avanti, credo che torneremo ad esser competitivi in Italia, in Europa e nel Mondo. Se non succedera' restero' io nel Milan al 100%, continuero' a fare sacrifici da solo. L'idea e' quella di fare un Milan italiano, una sorta di Nazionale italiana, soprattutto con giovani del vivaio, con un'apparenza piu' conforme alle mie idee di vecchio signore, non a quella dei giovani d'oggi.I miei giocatori devono diventare un esempio per i giovani".
Inzaghi esonerato? "Io non ho esonerato nessuno, parlando con i giornalisti ho semplicemente risposto ad una domanda, ho detto che io sono stato spesso in disaccordo con Inzaghi, ma poi l'allenatore ha deciso e gli ho lasciato la liberta' di decidere, come ho sempre fatto con tutti gli altri tecnici. Inzaghi non e' esonerato e continua il suo lavoro".

