Juventus, Buffon: "Due anni e smetto. Voglio fare il ct negli Usa o..."
Dalla depressione alla fedletà alla Juve, il futuro e... Le confessioni di Buffon
"Dopo quest'anno, farò ancora due stagioni prima di smettere. Non voglio giocare dopo i 40 anni. Ma voglio arrivare a 40 anni come sono adesso. Cosa farò dopo? Ho un notevole bagaglio di esperienza, ma non voglio allenare. Piuttosto mi piace il ruolo del selezionatore. Sono ambizioso. Se faccio qualcosa è con l'idea di arrivare in alto: senza di questo smetterei di vivere. Quindi andrei verso delle nazioni come gli Stati Uniti o la Cina, che hanno un grande potenziale per una grande popolazione. Come vorrei essere ricordato? Come una persona corretta e per bene, tutto qui". Gigi Buffon parla del suo futuro al mensile francese So Foot.
Il portiere bianconero racconta anche la sua fedeltà calcistica per la Signora: "Se sono rimasto a vita alla Juve è perché questo club ha un valore superiore a quello di un'altra squadra senza la storia bianconera ma in grado di offrirmi il doppio del denaro".
Buffon parla anche della depressione: "Avevo 25-26 anni, il ragazzo stava diventando uomo. Era il momento di lasciar perdere l'incuria, la gioia e tutte le stronzate che si possono fare da giovani. Questo cambiamento da un'età all'altra mi ha fatto passare quello che ho passato. Ho superato la depressione senza prendere farmaci: non ho mai voluto essere dipendente da niente e da nessuno".
La svolta ci fu il 14 giugno 2004 a Guimarães, in Portogallo: "Ero molto spaventato dalla prima uscita di Euro 2004 contro la Danimarca. Avevo paura di fallire. Ho provato una grande ansia. Grazie al talento e alla fortuna ho disputato una buona partita. E ho svoltato. Ricordo lo shock e le emozioni procurate da alcune parate importanti. Al fischio finale, per la prima volta in 5-6 mesi, non ho più sentito tremori alle gambe: stavo ritrovando la forza che mi aveva sempre accompagnato. Era come se fossi nato di nuovo. La partita finì 0-0, erano tutti arrabbiati tranne io, che avvertivo di aver probabilmente risolto il mio problema"
Il capitano della Juventus confessa: "Ho 38 anni e milioni di certezze, ma ho ancora paura quando gioco talune partite. E la cosa che mi piace di più di me è proprio la consapevolezza di essere spaventato ma anche di voler affrontare la paura. E' come una sfida. Non si tratta di non avere timori. Si tratta di provare la paura, di conoscerla e di superarla".
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