Mancini? Quando parla sembra Mazzarri...
Tutti con Roberto Mancini, sempre e nonostante tutto. E’ il mantra di queste tre settimane da quando il tecnico di Jesi è tornato sulla panchina dell’Inter. Criticarlo sembra quasi una bestemmia. Ma se è prematuro giudicarne il lavoro (nonostante lo sconcertante primo tempo col Dnipro), visto il poco tempo e i duri impegni affrontati, sarebbe giusto soffermarsi sulle sue parole dopo le partite.
E qui Mancini non si discosta molto dal suo predecessore. Come Mazzarri ascoltiamo annoiati l’elenco delle lamentele. Mazzarri, allo stremo delle forze, se l’è presa pure con la pioggia ma, almeno nell’ultima stagione, ha difeso strenuamente la sua rosa e l’operato della società. Mancini, invece, ha ribadito sia dopo il derby sia dopo la Roma la mancanza di giocatori di fascia a centrocampo e il fatto di aver dovuto adattare in ruoli non loro i vari Hernanes, Kovacic e Palacio.
Certamente questa non è la sua squadra, ma il Mancio ne era pienamente a conoscenza prima di firmare il sostanzioso contratto, il più ricco della Serie A. Non sarebbe quindi il caso di soprassedere e concentrarsi su come far rendere al meglio i giocatori che ha? Lamentarsi crea solo alibi per se stesso e per i giocatori. In fondo il mercato di gennaio è alle porte, ma prima ci sono tre partite da vincere per evitare di rendere inutili anche gli eventuali acquisti
Daniele Riosa