Milan alla Cina, le foto censurate a Pechino sull'affare
Spuntano due foto pubblicate sui giornali cinesi il 7 maggio. Un membro del partito cinese con lo stemma del Milan alle spalle e un testo che recitava: "Il presidente Xi dà il via all’attacco. La forte Cina potrebbe comprare il Milan per 1 miliardo e 190 milioni".
Quindi, su un secondo giornale ecco Wang Jianlin, il numero uno di Wanda Group (che ha rilevato Infront) e amico personale del presidente Xi Jinping, in primo piano con alle spalle il brand del Milan: "Jianlin irrompe nei campionati europei e attacca ancora, stavolta la Serie A". Lo ha rivelato la Gazzetta, le foto sono rimeste online solo poche ore, poi la censura governativa le ha fatte levare e non ve n'è più traccia in rete. Un segnale di quanto la trattativa sia delicata e condotta su un piano poco mediatico.
A differenza di quanto fatto da Mr Bee, che, malgrado i proclami delle scorse settimane, finirà probabilmente per vedere un Milan a proprietà cinese. Anche Forbes è convinto che l'epilogo sarà questo e ha stroncato il broker thailandese.
“Per diverse settimane Bee Taechaubol ha riferito alle persone a lui vicine di essere molto vicino all’acquisto del Milan. Nonostante due mesi fa le mie fonti mi riferivano che Mr. Bee non era un miliardario, e che non aveva nemmeno i soldi per acquisire un club in crisi come il Milan, diversi organi di stampa scrivevano che la cessione era vicina”, ha scritto Mike Ozanian. “Penso che Mr. Bee abbia detto ‘Wimpy Deal’ (sarò lieto di pagare martedì, per un hamburger oggi) e Berlusconi abbia risposto picche. Un nichelino oggi, con la promessa di molti soldi in futuro, non conviene al Milan”.
La conclusione: “I rossoneri finiranno questa stagione a metà classifica, e non avranno per un’altra stagione i soldi della Champions League e dunque nemmeno la possibilità di ingaggiare campioni come Zlatan Ibrahimovic. Al Milan servono investimenti”.
Iscriviti alla newsletter