Dieta antinfiammatoria fa vivere più a lungo DIETA ANTINFIAMMATORIA: I SEGRETI
Dieta antinfiammatoria, vita più lunga. Fa ridurre la mortalità
Dieta antinfiammatoria fa vivere più a lungo. DIETA RIDUCE L'INFIAMMAZIONE!
La dieta antinfiammatoria allunga la vita. Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Internal Medicine realizzata dall’Università di scienze della vita di Varsavia, dal Karolinska Institutet, dal Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle e dall’Università di Uppsala, la dieta antinfiammatoria può far vivere più a lungo. E' un elisir di lunga vita.
Dieta antinfiammatoria, vita più lunga. Fa ridurre la mortalità - Cosa mangiare con la Dieta antinfiammatoria
Dieta anti-infiammatoria cosa si mangia? Tanta frutta e verdura (proprietà antiossidanti), pane ma solo integrale. E ancora: formaggio fresco e magro, condire con olio d’oliva (extra vergine) ma anche olio di colza. A colazione cereali integrali, noci e cioccolato fondente.
Dieta antinfiammatoria, vita più lunga. Fa ridurre la mortalità - Cosa bere con la Dieta antinfiammatoria
Dieta antinfiammatoria cosa si beve? Tè, caffè, cioccolata non zuccherata, succhi di frutta da spremuta, vino rosso e poca birra.
Dieta antinfiammatoria, vita più lunga. Fa ridurre la mortalità - Cosa non mangiare con la Dieta antinfiammatoria
Dieta antinfiammatoria cosa non si mangia: i cibi che alimentano infiammazioni. Dunque: carne rossa, patatine fritte, junk food e bevande analcoliche zuccherate.
Dieta antinfiammatoria, vita più lunga. Fa ridurre la mortalità - Lo studio
Lo studio sulla Dieta anti-infiammatoria ha coinvolto 68.273 uomini e donne svedesi di età compresa tra i 45 e gli 83 anni. Tra tutte queste persone. I risultati? Chi ha seguito la dieta antinfiammatoria ha ridotto del 18% il rischio di mortalità. Non solo: la probabilità di morire a causa di una malattia cardiovascolare si è abbassata del 20%. Con la dieta anti-infiammatoria l rischio di mortalità associato al cancro è sceso del 13%.
I fumatori che hanno seguito la dieta hanno avuto dei benefici maggiori rispetto ai fumatori che non hanno apportato cambiamenti al regime alimentare.
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