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Influenza, il vaccino riduce i sintomi anche quando non previene l'influenza

Influenza, il vaccino riduce i sintomi anche quando non previene l'influenza

La vaccinazione antinfluenzale anche quando non riesce a prevenire l'influenza, diminuisce le possibili complicanze dovute al virus. L'efficacia nel ridurre casi gravi o morti da influenza è del 44% nella popolazione anziana. Lo dimostra uno studio condotto su circa 1.700 persone ricoverate a causa del virus dell'influenza e pubblicato su Eurosurveillance (rivista europea sulla sorveglianza delle malattie infettive).

Influenza, il vaccino riduce i sintomi anche quando non previene l'influenza - lo studio

L'influenza ogni anno fa ammalre tra il 5 e il 20 per cento della popolazione mondiale e sono tra 3 e 5 milioni i casi gravi del virus influenzale e tra 300.000 e 500.000 i morti. Il vaccino dell'influenza, che va ripetuto ogni anno perchè il virus influenzale muta in continuazione, riesce a prevenire in molti casi il contagio, ma non sempre. Lo studio però ha dimostrato che in ogni caso ha dei benefici nella prognosi. Lo studio sugli effetti benefici del vaccino dell'influenza è stato condotto presso l'Istituto di salute Carlos III, in Spagna e ha analizzato l'efficacia dei vaccini anti-influenzali nel ridurre ricoveri e morte in pazienti vaccinati che avevano contratto l'influenza. I ricercatori dello studio hanno esaminato tutti i casi gravi in 12 ospedali catalani durante le stagioni 2010-2011 e 2015-2016, periodo durante il quale sono stati ricoverati 1.727 pazienti, dei quali 591 in terapia intensiva e 223 con esito mortale.

Influenza, il vaccino riduce i sintomi anche quando non previene l'influenza - i risultati dello studio

I risultati dello studio sugli effetti benefici del vaccino contro l'influenza dimostrano che, tra chi aveva avuto casi gravi, la vaccinazione era stata meno frequente (21% dei casi) mentre era stata più frequente (30%) in chi aveva sintomi più benigni. L'efficacia del vaccino nel prevenire casi gravi o morte è stata in media del 23%, ma arrivava al 44% per le persone sopra i 65 anni. Merito dell'effetto sul sistema immunitario: essere vaccinati permette uno sviluppo di una preesistente memoria cross-reattiva dei linfociti T, in grado di ridurre la gravità dell'infezione anche senza anticorpi protettivi specifici.

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