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Rocco Commisso: un accanito juventino che aspira al Milan. I RETROSCENA
Rocco Commisso

Lo scorso agosto abbiamo incontrato Rocco Commisso nel suo ufficio di Chester, a due ore di macchina da New York City, presso l'imponente nuovo edificio che ospita 400 dei 4.600 impiegati, impegnati a curare gli interessi della sua societá Tv-cavo Mediacom, presente in 22 stati degli Usa.

Dei suoi interessi nel calcio invece se ne occupa lui direttamente assieme ad una manciata di stretti collaboratori. Fino a poco tempo fa, il principale interesse calcistico di Commisso erano i Cosmos, il club di New York City che ha acquistato e rivitalizzato e che gioca nella North American Soccer League (NASL), la Serie B americana. Con la delusione datagli dalla Federazione calcistica americana, che non l'ha voluta nella sua SerieA, l'attenzione di Commisso si é rivolto verso l'Italia, ma non in Calabria dov'é nato, molto piú a nord, a Milano per l'AC Milan, un club in grave difficoltá finanziarie.       

Commisso é noto nell'ambiente televisivo Usa come un "tough negotiator" (un osso duro con cui trattare), dai suoi dipendenti come un "control freak" (accentratore) e dalla stampa come uno a cui piace controllare la sua immagine (chiede di essere chiamato Rocco, e poi di poter leggere l'articolo prima della pubblicazione - cosa che non abbiamo concesso), infine da ex atleta gli piace vincere. Infatti, la prima fase della sua carriera, delle quattro che ha attraversato, è stata come calciatore nel Bronx a New York, lo sport che gli ha permesso, da povero immigrato da Marina di Gioiosa Ionica, di vincere una borsa di studio presso la Columbia University e di fare un provino per la squadra olimpica nazionale Usa nel 1972.           

Quando questo giornalista ha incontrato Commisso, prima di parlare principalmente delle sue attivitá nel campo della Tv cavo (il cui settore sta attraversando un momento difficile), é nata una discussione perché il giornalista milanista ha detto scherzando all'accanito tifoso juventino Commisso che la Juve non vince quasi mai quando gioca all’estero perché non puó influenzare gli arbitri! Fortunatamente il suo stretto collaboratore Tom, ha riportato l'attenzione all'argomento principale dell'intervista.           

Anche se Commisso ha conseguito una laurea in ingegneria industriale ed una in business (ha iniziato a lavorare nel settore della Tv cavo come banchiere presso la Chase Royal Bank in Canada, mentre dopo la laurea nel 1978 aveva lavorato per la compagnia farmaceutica Pfizer), considera la finanza come la sua area di maggior forza e ha impiegato questo talento prima per creare Mediacom nel 1986, lavorando da casa, poi per ingrandirla acquistando (sempre sotto costo) reti Tv cavo in 1.500 comunitá negli Usa, quindi per ottenere condizioni favorevoli dalle banche finanziatrici ed infine per far affare con i fornitori di contenuti (i canali televisivi ritrasmessi).           

Commisso é molto orgoglioso della sua abilitá di farsi prestare dalle banche molti piú soldi di cui abbia realmente bisogno. "In questo modo non devo preoccuparmi se servissero piú capitali", spiega. Tecniche che sicuramente impiegherá per il tentato acquisto di AC Milan.           

Quando è diventato proprietario dei Cosmos, all'inizio dell'anno scorso, ha provato ad usare l'indole battagliera con la Major League Soccer (MLS o Serie A americana) e la US Soccer Federation, ma senza successo anche se era appoggiato dalla stampa sportiva.           

Il fatto che Cosmos gioca nella NASL a Commisso non va giú. "L'idea che tu possa essere nella MLS solamente se paghi 150 milioni di dollari non è una cosa americana. Il calcio é uno sport, e ci si deve guadagnare la promozione verso la massima serie sul campo e non nelle sale riunioni della MLS " ha affermato, aggiungendo: "La NFL [National Football League] ottiene 1,9 miliardi di dollari l'anno per i diritti televisivi per 16 partite trasmesse il lunedì sera. Per centinaia di partite di calcio, tra cui le trasmissioni televisive delle squadre nazionali maschili e femminili, la MLS e la US Soccer Federation portano a casa solo 90 milioni di dollari l'anno. Questo è un sistema che deve essere cambiato e la mia idea di promozione e retrocessione potrebbe trasformare il calcio degli Stati Uniti in meglio".

Questo anche considerando che negli Usa oltre 24,4 milioni di persone giocano a calcio. Tutto ció fa pensare che la sua più grande sfida possa non essere il futuro della TV via cavo ma quello del calcio, sia negli Stati Uniti che in Italia; passione della sua vita da quando è immigrato in America all'età di 12 anni nel 1961. Per ora la Columbia University ha chiamato il suo stadio il Rocco B. Commisso Soccer Stadium (anche se il suo Cosmos gioca al MCU Park di Brooklyn) e chissá che un giorno San Siro non diventi lo Stadio Commisso. Il che lascia aperta la possibilità che Commisso ceda i suoi interesse nella Tv cavo e si concentri sul calcio, chiudendo così il cerchio: il calcio lo ha avviato al successo e il successo col calcio potrebbe forse concludere la sua carriera. 

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