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Pensioni, Ape Sociale e precoci: "Ingiusto no Inps a domande". RIFORMA PENSIONI CAOS

PENSIONI - "NO INPS A 70% DOMANDE APE SOCIALE SBAGLIATO E INGIUSTO": FILCA. RIFORMA PENSIONI NOTIZIE

"Ingiusta, sbagliata e inaccettabil". Il segretario nazionale della Filca-Cisl Stefano Macale bolla così la decisione dell'Inps di respingere quasi il 70% delle domande di Ape sociale ricevute entro il 15 luglio. "Molti di quei richiedenti - spiega Macale - sono lavoratori edili che hanno passato una vita nei cantieri, un lavoro durissimo e faticoso. Alimentare le loro speranze e aspettative, per poi utilizzare meri cavilli, come i codici Ateco delle aziende di appartenenza, per negare loro di andare in pensione è quanto di più deprecabile e odioso. Il comportamento dell'Inps - continua Macale - è a dir poco vergognoso, e sapere che con i ricorsi una parte di quelle domande respinte sarà accolta non cambia lo stato delle cose. Non è la prima volta che l'Inps, per mere questioni di cassa, interpreta in modo restrittivo gli accordi, a volte andando anche contro la legge". "Bisogna subito fare chiarezze su queste rigidità imposte dall'Inps e dare seguito alla riforma delle PENSIONI introdotta dal governo, che prevede misure importanti come l'Ape sociale, per le quali ci siamo battuti e sulle quali non intendiamo arretrare di un centimetro, anzi. A questo punto - prosegue il segretario nazionale della Filca - chiediamo un intervento netto e risolutivo del ministro Poletti, che anche in questo caso non saprà sottrarsi alle proprie responsabilità e saprà trovare la soluzione a questo pasticcio all'italiana. Anche perché nel frattempo nei cantieri si continua a morire, e oltre il 22% delle vittime è ultra sessantenne", conclude Macale.

Pensioni, Ape Sociale e precoci, mole domande rigettate scandalosa. PENSIONI NOTIZIE

"Il fatto che l'Inps abbia rigettato il 70 per cento delle domande relative alla cosiddetta 'Ape sociale' e all’anticipo della pensione nel caso di lavoro precoce è scandaloso".Lo dichiara il responsabile dell’ufficio questioni previdenziali dell’Ugl, Nazzareno Mollicone, aggiungendo che "i limiti per accedere al trattamento pensionistico anticipato sono già gravosi per l’elevato numero di anni di contributi richiesti e per i rigidi requisiti previsti; a tutto ciò non vorremmo che si aggiungessero comportamenti pretestuosi, magari dovuti ad esigenze di bilancio, perché è strano che venga respinta una così grande mole di domande, generalmente presentate dai Patronati che sono appositamente formati per queste prestazioni"."Sollecitiamo ancora una volta l’Inps - prosegue il sindacalista - a dar immediato seguito alle domande pervenute, e a fare chiarezza sul proprio operato". "Ancora una volta - conclude - si dimostra il disinteresse del Governo nei confronti delle problematiche sociali, delle richieste che avanzano i sindacati e delle legittime aspettative dei lavoratori".

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