Il nascondino? Può diventare disciplina olimpica a Tokyo 2020 o... Roma 2024

"Milioni di persone giocano o almeno hanno giocato a nascondino in tutto il mondo. La mia proposta dovrebbe trovare sostenitori ovunque". Il professor Yasuo Hazaki ha lanciato un'idea assolutamente fuori dai giochi. Anzi, dentro i Giochi. Il 64enne studioso infatti vorrebbe introdurre il 'nascondino' come disciplina olimpica. Al fianco di nuoto, atletica leggera e di tutti gli sport dalò sangue blu che ogni 4 anni mettono in palio le medaglie, ecco il giochino cui ogni bimbo di ogni luogo del pianeta ha fatto almeno una volta in vita sua.
Il docente nipponico di Scienza dello Sport ha preso al volo l'occasione dell'assegnazione dei giochi del 2020 a Tokyo per gettare a sorpresa il sasso nello stagno del comitato organizzatore: la nuova disciplina dovrebbe essere ammessa a livello sperimentale alle Olimpiadi in Giappone, per poi diventare una competizione ufficiale a partire dai Giochi di quattro anno dopo. Magari a Roma 2024 (se l'Italia avrà l'assegnazione)? Chissà. Una boutade. Forse. Però intanto è già nato un compitato promotore a cui hanno aderito più di mille personalità nipponiche. "Ma questo è ancora niente", ha detto Hazaki nientemenoché alla Bbc.
Ma non ci sarebbe una differenza sostanziale tra gioco e sport? Il luminare del Sol Levante non la vede così: "Bisogna saper correre, mantenere un equilibrio e spesso un'immobilità assoluta mentre ci si nasconde, richiede intuito, agilità e gioco di squadra, è uno sport eccome. Inoltre, diversamente da tanti sport odierni che richiedono eccezionali prestazioni fisiche per essere giocati, il nascondino può essere giocato praticamente da tutti, a qualunque età, e in qualunque luogo". Il tutto mentre il comitato promotore ha già definito le regole della competizione: due tempi della durata di cinque minuti, campo di dimensioni a metà strada tra uno di basket e uno di calcio. Il terreno di gioco? Può essere bosco o artificiale. Le squadre sono di sette giocatori. Inutile dire che per eliminare un avversario bisogna trovarlo, rincorrerlo e toccarlo. "Stiamo organizzando partite di esibizione e possibilmente un campionato in Giappone. Comprendiamo che convincere il Comitato Olimpico ad accettare un nuovo sport è difficile. Ma anche gli stessi membri del Comitato, ci scommetterei, da bambini devono avere giocato a nascondino. Così speriamo che Tokyo 2020 sia l'occasione giusta per fare di questa attività divertente e salutare una disciplina olimpica", ha chiosato Hazaki.