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Nazionale, Mancini convoca 33 giocatori: torna Belotti. Balotelli out
Andrea Belotti (foto Lapresse)

Nazionale, Mancini convoca 33 giocatori: torna Belotti. Balotelli out

Sono 33 i calciatori convocati dal Commissario tecnico Roberto Mancini in vista delle due partite contro Grecia (sabato 8 giugno - Atene, 'Spyros Louis' Stadium) e Bosnia Erzegovina (martedì 11 giugno - Torino, Juventus Stadium), valide per il terzo e quarto turno delle qualificazioni a Euro 2020. Torna in azzurro l'attaccante del Torino Andrea Belotti, assente dallo scorso settembre; ritorno anche per il portiere della Roma Antonio Mirante, che ha al suo attivo una sola convocazione con Conte commissario tecnico. Non convocato Gigio Donnarumma a causa dell'infortunio patito nel corso di Spal-Milan.

NAZIONALE CONVOCATI, LE SCELTE DI MANCINI

Portieri - Alessio Cragno (Cagliari), Pierluigi Gollini (Atalanta); Salvatore Sirigu (Torino), Antonio Mirante (Roma);
Difensori - Francesco Acerbi (Lazio), Cristiano Biraghi (Fiorentina), Leonardo Bonucci (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Mattia De Sciglio (Juventus), Emerson Palmieri (Chelsea), Alessandro Florenzi (Roma), Armando Izzo (Torino), Gianluca Mancini (Atalanta), Alessio Romagnoli (Milan), Leonardo Spinazzola (Juventus)
Centrocampisti - Nicolò Barella (Cagliari), Federico Bernardeschi (Juventus), Bryan Cristante (Roma), Frello Filho Jorge Luiz Jorginho (Chelsea), Lorenzo Pellegrini (Roma), Stefano Sensi (Sassuolo), Marco Verratti (Paris Saint Germain), Nicolò Zaniolo (Roma)
Attaccanti - Andrea Belotti (Torino), Federico Chiesa (Fiorentina), Stephan El Shaarawy (Roma), Vincenzo Grifo (Friburgo), Ciro Immobile (Lazio), Lorenzo Insigne (Napoli), Moise Kean (Juventus), Leonardo Pavoletti (Cagliari), Matteo Politano (Inter), Fabio Quagliarella (Sampdoria).

NAZIONALE, MANCINI, 'VERRATTI LA MIA PIU' GRANDE SODDISFAZIONE'

''Verratti è la mia più grande soddisfazione. Quando sono arrivato c'era scetticismo attorno a lui, ma è un giocatore straordinario. Tecnicamente è incredibile e mi sta dando grande soddisfazione''. Così il ct azzurro Roberto Mancini, parlando del calciatore del Psg durante la cerimonia di consegna dei Premi Ussi Roma al Circolo Canottieri Aniene. ''Siamo riusciti a trovare abbastanza in fretta una squadra che riesce a giocare bene -aggiunge il ct azzurro-. I tifosi si stanno riappassionando alla nazionale. È una squadra giovane che rappresenta molti club della Serie A''.

MANCINI, 'DE ROSSI? ALLA ROMA E' SEMPRE DURA DIRSI ADDIO'

"De Rossi ha dato tutta la sua carriera alla Roma e questa è una cosa molto importante. È come Totti e Bruno Conti, la Roma ha sempre avuto tanti giocatori che riescono a giocare tutta la carriera in giallorosso. Poi quando arriva il momento di lasciarsi è sempre difficile per giocatori e tifosi''. Lo ha detto il ct azzurro Roberto Mancini commentando, a margine dei premi Ussi Roma al circolo Aniene, l'addio di De Rossi al club giallorosso.

BALOTELLI, 'FUORI DA NAZIONALE NON SOLO PER COLPA MIA'

"La Nazionale? Bella domanda. Penso che non sono più in Nazionale perché ho colpe anch'io. Al Liverpool ad esempio non ho giocato bene ed era normale che non fossi convocato. Poi ci sono state altre cose. Adesso non so se dipenda dal mio carattere un po' forte, o perché è più comodo non chiamarmi, o per il razzismo. Non lo so, ma di sicuro non è colpa mia se non sono in Nazionale". Sono le parole dell'attaccante Mario Balotelli in una intervista a 'Canal +'. "Futuro? Non escludo di restare, ma non ho parlato con i dirigenti. A Brescia mi piacerebbe tornare un giorno, ma non credo l'anno prossimo, mi piacerebbe giocare a casa. Restare a Marsiglia il prossimo anno? Perché no, è una opzione -prosegue l'ex Milan e Inter-. La mia è stata una stagione positiva. Ma quelli che mi criticano perché non difendo abbastanza sono stupidi perché sanno che non sono un Tevez o un Cavani che pressa tutti. E poi pure io presso, ma magari non come si aspettano i tifosi. Pazzo forse lo sono in campo, perché voglio vincere e sono istintivo, ma fuori sono un tipo tranquillo, e non uno stupido. L'immagine del pazzo me l'hanno etichettata i giornalisti inglesi. Non ho mai preso a freccette nessuno. È vero invece che ho avuto un maiale in casa. Me l'avevano regalato spacciandolo per un maiale nano che poi è cresciuto e così l'ho dato via". Infine sul tema razzismo. "È importante che chi si può far ascoltare come me prenda posizione anche per dar voce a chi subisce discriminazioni nella vita normale e non ha la potenza di essere ascoltato. Quello che non capisco è come non ci si rivolti contro ogni discriminazione dicendo: 'stai zitto' a chi insulta. Se sono allo stadio, magari con mio figlio e il vicino insultano qualcuno, perché è nero o gay, io gli tiro le orecchie. Uscire dal campo si può, ma non mi alleno tutta una settimana per poi uscire dal campo per colpa di uno che ha fatto lo scemo. È più facile individuare lo scemo e mandare via lui'', conclude Balotelli.

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