Ecco come cambia il calcio italiano. Rose ridotte a 25 giocatori. Le novità
Tetto delle rose a 25 giocatori (4 cresciuti in Italia e 4 nel vivaio del club) con il libero tesseramento degli Under 21, fair play finanziario nel sistema delle licenze nazionali e curriculum obbligatorio per uno dei due extracomunitari tesserabili ogni anno. Sono queste le principali riforme varate a maggioranza dal consiglio federale della Figc. Hanno espresso voto contrario Aic (Assocalciatori) e Aiac (Assoallenatori). Per quanto riguarda il tesseramento degli extracomunitari, il consiglio ha dato il via libera alla riforma dei cosiddetti 'giovani di serie'. Il giovane extracomunitario al primo tesseramento deve essere residente in Italia ed essere entrato nel paese con i genitori non per ragioni sportive e comunque aver frequentato la scuola per almeno 4 anni.
Tali calciatori, inoltre, non possono essere utilizzati per la sostituzione di un nuovo calciatore extracomunitario. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha inoltre portato all'attenzione del consiglio la proposta di delibera riguardante gli atti di violenza ai danni degli arbitri, un tema che ha trovato la condivisione di tutte le componenti. Il provvedimento prevede una ulteriore e maggiore responsabilizzazione dei club, attraverso anche l'introduzione dell'onere del versamento delle spese arbitrali per tutte le società i cui tesserati e dirigenti si renderanno protagonisti di atti di violenza nei confronti degli ufficiali di gara. La delibera sarà votata nel prossimo consiglio federale.
L’appello di Antonio Conte è stato subito raccolto. Tavecchio chiede alla Serie A di non lasciare da solo il commissario tecnico della Nazionale, che si era lamentato per la riluttanza dei club nei confronti degli stage infrasettimanali. “La Lega Serie A aprirà a breve un tavolo tecnico con Conte per trovare soluzioni che tengano conto dei suoi desiderata. Stare per quattro mesi lontani dall’ultima partita è una cosa illogica, ci saranno studi e soluzioni. Ringrazio la Lega Serie A per questa apertura immediata che ci ha concesso. La questione della Nazionale ha creato qualche riflessione, veniamo da cinque vittorie e un pareggio e siamo molto riconoscenti a Conte per il suo lavoro. Ci rendiamo conto del suo sfogo e oggi possiamo fargli avere una buona notizia”.
A margine del consiglio federale, il numero 1 della Figc non nasconde il suo disappunto per i tagli imposti dal Coni. “Quando mai a un’azienda togli 25 milioni di ricavi a ottobre? Cosa dovrebbe fare l’amministratore in un caso del genere? Questo è il tema dominante, il resto sono panzane. Il calcio non può essere soggetto vilipeso ogni volta, fatturiamo sei miliardi all’anno per il Paese, non possiamo essere il pozzo di San Patrizio, dove si mettono le mani e si tirano fuori soldi”. Lo sfogo di Tavecchio prosegue. “Alla fine ci attesteremo su una perdita di circa 10 milioni, il buco è di 20 milioni ma abbiamo qualcosa da recuperare tramite le cessioni che il Coni farà. Abbiamo dato mandato al dg Michele Uva di semplificare le procedure. Con sacrifici immani riusciremo ad anticipare dei fondi che scadranno nel 2015/16, poi faremo un discorso molto semplice: nel 2016 la pregiudiziale non potrà più essere questa, non possiamo permetterci di stare nei riparti del Coni con queste percentuali”.