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Ripartenza Serie A, Spadafora: "Modifica quarantena sì, ma non prima del 20/6"
Il pallone della Serie A 2019-20 (LaPresse)

Ripartenza Serie A, Spadafora: "Modifica quarantena sì, ma non prima del 20/6"

"Visto che la situazione sanitaria è andata a migliorare - ha spiegato il ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora, ospite a 'Porta a Porta' - il Comitato tecnico scientifico si è detto d'accordo dal punto di vista scientifico sulla modifica richiesta dalla Figc, ma bisogna cambiare la norma che è contenuta in un decreto legge. O si fa un emendamento oppure si mette in un prossimo decreto: ovviamente in entrambi i casi non credo ci siano i tempi per cominciare dal 20 giugno. Cercheremo di fare il prima possibile: ne parlerò con il presidente del Consiglio e anche con il ministro Speranza. In ogni caso la Figc aveva dato disponibilità a giocare anche con il primo protocollo, quello in cui si prevedeva la quarantena di 14 giorni". 

Serie B a rischio - Il Venezia poche ore fa ha confermato un caso di positività tra i suoi giocatori, pur avendo riscontri negativi su tutti gli altri componenti del gruppo squadra nei tamponi seguenti. Senza una modifica urgente delle norme, la ripartenza del campionato è a rischio.

Quarantena serie A, Gravina (Figc): "Auspichiamo che in tempi rapidi si risolva"

"Auspichiamo che in tempi rapidi possa essere risolto, perché è un problema", ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina. "Non è un problema che blocca in questo momento il nostro campionato, ma è un problema - ha aggiunto - Giocheremo perché non abbiamo nessuna intenzione di indietreggiare. Non conosco i dettagli della novità di oggi, ma quello che è dato sapere è che il Cts ha dato parere favorevole alla modifica. Noi non abbiamo mai detto che la quarantena deve essere eliminata, infatti è stata confermata. Ma con una differenza: rispetto ai cittadini italiani che non giocano a calcio è chiaro che i calciatori continuano la loro attività. Loro sono sottoposti a tamponi in continuazione, per questo riteniamo che sia possibile applicare quello che il Cts ha deciso nella riunione dell'altro giorno".

Quarantena serie A, De Siervo (Lega Calcio): "Mi auguro che questo tema possa essere superato"

"Mi auguro che ci siano delle precisazioni - ha osservato anche l'amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo - Noi non chiediamo in nessun modo un trattamento diverso, anzi. Ma facciamo notare che, se fosse vero quello che viene riportato in queste ore, non esisterebbe alcun Paese al mondo come l'Italia, con una previsione così stretta per la quarantena. Il calcio in Italia è svantaggiato rispetto a tutti gli altri Paesi del mondo: questa situazione rischia di penalizzare anche le squadre impegnate nelle coppe europee. Mi auguro che questo tema possa essere superato perché, come sappiamo tutti, c'è il rischio che si riscontri un caso: lo sforzo fatto dal sistema calcio sarebbe giusto che fosse premiato".   

Ripartenza Serie A, il Cts: "Quarantena soft sì, ma bisogna cambiare la legge"

La "quarantena soft", che aveva ridotto il pericolo di una ripartenza circondata dall'ombra di una possibile nuova interruzione, ha un nuovo guaio. Il verbale che il Comitato tecnico scientifico della protezione civile ha inviato al governo ribadisce infatti le "chiare disposizioni riguardanti la quarantena di un soggetto risultato essere positivo a Sars-Cov2 e la quarantena precauzionale dei contatti del soggetto di cui sopra". Il Cts poi ribadisce quanto espresso nella seduta dell'11 maggio: "Qualora anche un solo membro dell'equipe risulti positivo al test molecolare (tampone, ndr), tutti gli altri componenti del gruppo dovranno da quel momento, per ovvie ragioni di prevenzione epidemica, essere oggetto delle misure che valgono per ogni persona residente nel Paese".

Proposta Federcalcio "non compatibile"

La proposta della Federcalcio, viene dunque ritenuta "non compatibile" con il decreto legge del 16 maggio 2020 attualmente in vigore. Insomma, bisogna cambiare la legge: "In virtù dell'attuale evoluzione epidemica favorevole, la proposta di effettuare test per la ricerca dell'Rna virale il giorno della successiva gara programmata per tutto il gruppo squadra". In sostanza, c'è un via libera medico-scientifico per la procedura che dovrebbe consentire alle squadre di giocare la partita "dopo aver verificato la negatività di tutti gli altri membri del gruppo", ma c'è l'ostacolo del decreto legge che deve essere cambiato. Quindi la palla passa al governo.

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