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Spadafora: "Serie A, giovedì decidiamo". Possibilità diretta tv in chiaro
Vincenzo Spadafora (foto Lapresse)

Spadafora: "Serie A, giovedì decidiamo". Possibilità diretta tv in chiaro

Pochi giorni e per la Serie A sarà il momento della verità. "Giovedì prossimo decideremo insieme se e quando riprendere: le date sono 13 o 20 giugno", ha confermato il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora. Ma la novità potrebbe essere quella di avere la "Diretta Gol" in chiaro per la ripresa come sta già accadendo in Germania, in accordo con Sky. "Dovremmo assolutamente pensarci anche in Italia, eviterà assembramenti in luoghi pubblici e bar", ha detto il ministro.

Lega Serie A e Figc sperano nella revisione del protocollo

"Sono disponibile a mettere nello stesso provvedimento per la riapertura del campionato anche le norme per arrivare anche in Italia ad avere il rispetto verso tifosi e appassionati, consentendo di vedere la Diretta Gol a chi non è abbonato", ha aggiunto ancora Spadafora, che in ogni caso dovrà guardare alle difficoltà portate dalla trasmissione di alcune gare da parte di Dazn. Intanto il ministro ha ricevuto dalla Figc il protocollo per le partite, su cui si esprimerà il Comitato tecnico scientifico. "Il documento richiama quanto attualmente già previsto dal protocollo allenamenti" sul principio per cui un caso di positività comporta la quarantena di 14 giorni per l’intera squadra. Ma Lega Serie A e Figc sperano che nelle prossime settimane un miglioramento della curva dei contagi porti il Governo a rivedere la previsione normativa. Senza l’auspicato aggiornamento, potrebbe essere complicato portare a termine le 12 giornate e mezza che rimangono.

Gastaldello (Brescia) non ci sta: "Giocare alle 16.30 da pazzi"

"Finire questo campionato è una forzatura per me, si va incontro a dei rischi: giocare in estate 12 partite ci porta incontro a rischi incredibili. Ma giocare alle 16.30 d'estate è scandaloso. Non siamo macchine, siamo esseri umani. Non è giusto e dobbiamo dire la nostra". Il difensore del Brescia Daniele Gastaldello nonci sta e a Radio Anch'io lo sport mostra tutta la sua contrarietà alla ripartenza. La protesta in particolare, è sull'intenzione di voler mettere anche il turno di partite alle 16.30, oltre alle 18.30 e alle 21. "Nel resto dell'Italia non si percepisce quello che è successo in Lombardia - conclude Gastaldello -, molti mi chiedono per strada perché il calcio debba ripartire, molti hanno perso i loro cari. Secondo me questo campionato riparte in modo forzato e non sarà mai quello che si concluso a marzo".

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